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Coronavirus, Rai chiuda i talk show a rischio contagio e protegga maestranze

Marco Zonetti

Mentre i cittadini sono chiamati a restare a casa, la Rai sospenda i salotti Tv dedicando palinsesto ai ragazzi e all'informazione qualificata

Porta a Porta è stato sospeso per precauzione dopo l'ospitata di Nicola Zingaretti. Sul fronte Mediaset Verissimo, La Repubblica delle Donne e Domenica Live Nel momento in cui ai cittadini italiani viene praticamente ordinato di restare a casa e di non uscire se non in casi di necessità, abbiamo i talk show del servizio pubblico che continuano a invitare soubrette, opinionisti e personaggi che nulla hanno a che fare con l'informazione a discettare di contagi, virus, lockdown, pandemie.
Nei vari talk show le maestranze Rai, spesso sottopagate e con contratti a termine, per paura di ritorsioni debbono lavorare a contatto, non soltanto fra loro, ma anche dei personaggi di cui sopra chiamati dall'esterno. A Vieni da Me, caso limite, nella puntata odierna, Nina Moric si è tolta le lenti a contatto in diretta nel totale sprezzo dell'igiene e delle regole sanitarie, redarguita dalla conduttrice Caterina Balivo

Non sarebbe il caso di agire come per Porta a Porta e chiudere i programmi non strettamente d'informazione? Al posto loro si potrebbero, come auspicato anche dal Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi, istituire un palinsesto educativo con programmi dedicati ai ragazzi (nelle teche Rai sono presenti tesori come L'Odissea, I Promessi Sposi, L'Eneide, Marco Polo e così via.) Vi sono film classici mai più trasmessi, vi sono perle realizzate dalla stessa Rai che possono benissimo sostituire programmi di mero cicalare (spesso inutile) inframezzati da spazi dedicati all'approfondimento sul coronavirus, nei quali spesso vengono interpellati individui non titolati a parlare di argomenti che interessano la salute nonché una situazione grave mai vista nella storia recente del nostro Paese.

Se davvero dobbiamo restare a casa, com'è giusto che sia, restino a casa anche i talk show e si divida il palinsesto fra programmi educativi per ragazzi, film e spazi giornalistici qualificati per tenere aggiornati i cittadini. Per il chiacchiericcio ci sarà tempo a emergenza terminata.