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Bassanini: “Intervista Rossi (TIM), merita attenzione e apprezzamento”
La dichiarazione del Presidente di Open Fiber, Prof. Franco Bassanini, in merito all’intervista del Presidente di TIM per La Stampa Economia & Finanza di oggi
In merito all’ intervista rilasciata oggi da Salvatore Rossi il Presidente di Open Fiber, Prof. Franco Bassanini, ha commentato: “Lo sviluppo della infrastruttura in fibra ‘a prova di futuro’ è al centro della strategia industriale di Open Fiber, fin dalla sua nascita. Finora Telecom Italia sembrava privilegiare soluzioni ibride fibra-rame. Se l’intervista di Rossi significa che questa preferenza è superata, dobbiamo considerarla una buona notizia per il Paese.”
“L’intervista di Salvatore Rossi merita attenzione e apprezzamento perché sembra mettere fine alla tradizionale strategia di Telecom Italia intesa a diluire nel tempo la migrazione dalle infrastrutture in rame o ibride alle infrastrutture di TLC di nuova generazione. Nella prospettiva della Gigabit Society, al centro della strategia digitale della Commissione europea, la rapida migrazione dal rame alla fibra è invece cruciale, così come il 5G e l’edge cloud computing, dei quali la fibra è infrastruttura essenziale. Lo sviluppo della infrastruttura in fibra “a prova di futuro” è al centro della strategia industriale di Open Fiber, fin dalla sua nascita. Finora Telecom Italia sembrava privilegiare soluzioni ibride fibra-rame. Se l’intervista di Rossi significa che questa preferenza è superata, dobbiamo considerarla una buona notizia per il Paese.
Sorprende tuttavia che Rossi sembri ignorare che, in tema di infrastruttura unica, accanto all’AGCom e alle sue competenze, c’è anche l’Autorità antitrust (AGCM), specificamente competente in materia di merger, anche nel settore delle TLC. Grazie a Open Fiber, anche in Italia oggi è iniziata una competizione infrastrutturale. A certe condizioni, può essere sostituita dal ritorno a una infrastruttura unica, evitando inefficienti duplicazioni di investimenti: ma le condizioni dovranno essere stabilite dalle Autorità antitrust in modo da salvaguardare la concorrenza fra i competitori sul mercato dei servizi di TLC. L’indicazione che ha dato il Parlamento, poco più di un anno fa, è stata netta: l’infrastruttura unica dovrà essere terza e neutrale, secondo quel modello wholesale only che anche il nuovo Codice europeo delle Comunicazioni elettroniche ora privilegia”.