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Deficit di attenzione e iperattività: il "buco nero" del sistema sanitario

Di Monica Camozzi

La ADHD non è una moda social, ma un disturbo serio le cui cause dipendono da fattori genetici e ambientali

Disturbo da deficit di attenzione/iperattività, altro che moda social

Su Tik Tok c’è la sezione: “influencers neurodivergenti da seguire assolutamente”. Fra questi Connor De Wolfe, attore 21enne con la ADHD spiega ogni giorno ai  suoi 5.2 milioni di followers usando un registro ironico, come si vive con disturbi dell’attenzione, ansia, difficoltà di concentrazione, vivacità fuori controllo.

Ebbene, a parte le neuro-mode social, questo è un disturbo serio, per anni sottovalutato, liquidato con frasi come “il bambino è molto vivace”. Ma ora che ne soffre il 3,5% della popolazione italiana adulta e che è affiorata la consapevolezza della gravità del problema, capace di sfociare in patologie croniche nell’adulto se non curato adeguatamente, la parola ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività) inizia a farsi strada nei centri di salute mentale che fino a ieri sembravano concentrati  solo sull’autismo.

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La ADHD infatti è un disturbo cronico, un deficit del neurosviluppo le cui cause dipendono da fattori genetici ed ambientali che, se non curato, porta a uno stato di tensione interna costante: “nel 60% dei casi la sindrome persiste nell’età adulta e quando non viene riconosciuta e curata in modo idoneo genera altre patologie psichiatriche in comorbilità, come ansia, depressione, disturbo bipolare e dipendenza da sostanze –spiega Arne Alessandro Taraldsen, co-fondatoredi Gam Medical, società di telemedicina e clinica, con servizi mirati per il trattamento e la psico educazione adulti con disturbo ADHA diagnosticato.

Alle 20 domande che appaiono sul sito come test (es, Con che frequenza hai difficoltà a concludere un progetto? O mettere le cose in ordine, ricordarti appuntamenti? Agiti o contorci mani e piedi quando devi stare seduto, sei costretto a fare ose come se fossi azionato da un motore ecc… ecc…) rispondono circa 400 persone al giorno.