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MediaTech
Ferragni, i follower torneranno. Gli sponsor (forse) no. L'analisi
Chiara Ferragni (da Instagram)

Ferragni, la vera crisi non è (solo) nei numeri, ma nella reputazione

La storia insegna. Tutti i grandi imperi prima o poi vanno in frantumi. E così anche quello di Chiara Ferragni sembra man mano sgretolarsi. Quello che è accaduto è ormai arci-noto. L'incidente del Pandoro-gate ha aperto una crisi profonda. La riprova plastica sta in quello che ha reso “The Blonde Salad” così famosa: i suoi follower. I seguaci della Ferragni, infatti, stanno diminuendo. Da inizio dicembre, quando è esploso il caso, sono oltre mezzo milione gli utenti di Instagram che hanno "defollowato" Chiara Ferragni. E' stato raggiunto il punto di non ritorno che la porterà all'irrilevanza? Per Francesco Cianfanelli, consulente e coordinatore editoriale di YouTrend, il quadro è complesso: "Alla Ferragni restano comunque 29 milioni di follower. Ma quella che appare irrimediabilmente pregiudicata è la sua reputazione. E questa incide sulla possibilità di ottenere collaborazioni. Ovvero di monetizzare". L'intervista.

Negli ultimi cinque mesi Chiara Ferragni ha perso mezzo milione di follower su Instagram. C'è la possibilità che arrivi a zero o comunque diventi irrilevante?

Se ci concentrassimo solo sulle metriche social avremo una visione un po’ parziale della sua situazione perché 700mila follower circa persi da inizio dicembre sono molti ma sono solo il 2% di quelli che aveva. Quindi a fronte di una crisi di reputazione molto importante tutto sommato si tratta di un calo piuttosto contenuto. Stesso discorso per il numero delle interazioni, per esempio per ogni post i numeri mi sembrano piuttosto stabili e questo dimostrerebbe che c’è comunque ancora una fan base affezionata.

Quindi quale è il punto della crisi?

Il punto della crisi, forse, è quello di riuscire a monetizzare questa attenzione tramite collaborazioni con i brand e con attività da imprenditrice. Mi pare che questo sia il punto più complesso per Chiara Ferragni. Magari non è diminuito il numero di persone che mettono i like a una foto o che stimano Chiara Ferragni ma penso che, anche se difficilmente misurabile, ci sono più persone che magari hanno un’opinione molto negativa. Soggetti che prima avevano un’opinione abbastanza neutra o leggermente negativa  sull’attività dell’influencer.

Quale è il punto di non ritorno?

Dipende un po’ cosa intendiamo per punto di non ritorno perché, per esempio, un aggravarsi della sua situazione giudiziaria porterebbe anche avere conseguenze ancora più gravi per le sue collaborazioni con i brand. Anche considerando che l’accusa che le viene mossa si inserisce in un pregiudizio abbastanza diffuso nei confronti  degli influencer e quindi attecchisce facilmente.

Quindi la Ferragni non recupererà il suo consenso...

Secondo me difficilmente potrà recuperare lo status e la reputazione che aveva fino a sei mesi fa. Per esempio, l’anno scorso fu scelta come conduttrice di Sanremo. Dubito molto che nei prossimi anni possa succedere qualcosa di simile. Oppure nel 2022 fu invitata da Liliana Segre al memoriale della Shoah come esempio di persona che riesce a comunicare ai giovani, dubito molto che nei prossimi anni possa essere fatta una scelta simile indipendentemente dal fatto che il caso giudiziario possa mettersi bene per lei o che possa anche reinventarsi e trovare nuovi modi. Credo sia molto complesso per la Ferragni tornare agli anni d’oro.

Pensa che l’influencer un giorno riuscirà a riconquistare i follower perduti?

Non mi stupirei più di tanto se riuscisse a tornare tornare al numero di follower che aveva prima, quindi poco meno di 30 milioni anche perché ora comunque ne ha 29. Non c’è stato un calo così drammatico. Quello che penso sia irrecuperabile è la reputazione che aveva prima che tutto questo accadesse.






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