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Fiorello torna in Rai con "Viva Rai 2" e conferma: "Non torno a Sanremo"

Il comico fa il suo debutto ufficiale in Rai con "Viva Rai 2", un nuovo programma dalla durata di oltre 100 puntate che spazierà dalla politica all'attualità

Fiorello sbarca su Rai 2 con il suo nuovo programma e dà l'annuncio. "Sanremo? Non ci sarò"

Dopo settimane di rodaggio su Rai Play Fiorello torna ufficialmente sulla rete pubblica. Il 5 dicembre, alle 7.15, parte infatti “Viva Rai 2”, il suo atteso nuovo programma, in onda, appunto, proprio sulla seconda rete. Il programma avrà una durata di circa sei mesi e sarà anche disponibile su Rai PlayRadio 2Rai Radio Tutta Italiana e Rai Play Sound. Con un anche un assaggio notturno su Rai 1.

Più di 100 puntate in tutto, 115 per l’esattezza, una lunghezza di messa in onda che quasi impensierisce lo showman. “Ma in sei mesi cambiano i connotati delle persone! Siamo sicuri?”, ha scherzato rivolto ai dirigenti Rai, schierati accanto a lui per la presentazione, con l’ad Carlo FuortesElena Capparelli, direttore RaiPlay e contenuti digitali, Stefano Coletta, direttore Intrattenimento Prime Time, Simona Sala, direttrice Intrattenimento Day Time, Claudio Fasulo, vice direttore Intrattenimento Prime Time, e Roberto Sergio, direttore Radio Rai, collegato in video.

Fuortes: “buonumore è servizio pubblico”

“Noi non facciamo un morning show, facciamo un mattin show perché qui c’è del sovranismo imperante”, ha detto, strizzando l’occhio alla satira politica, per parlare del programma. Notizie tratte dalla carta stampata e dal web, attualità, vignette, interviste. Ma ci saranno anche improvvisazioni, momenti di varietà in perfetto stile Fiorello dove troveranno spazio musica, canzoni, balletti, duetti e gag con gli ospiti. 

“Tocchiamo tutti i temi: destrasinistra, attualità come il Qatar, senza sottrarci nemmeno alla polemica”. Ma, ha specificato Fiorello, s”enza astio e senza cattiveria”.

“Iniziare la giornata con il buonumore credo sia fare servizio pubblico, questo rientra nei compiti della Rai”, ha detto Fuortes, sottolineando “la felicità mia e dell’azienda” per Fiorello

“Con Stefano Coletta lo abbiamo corteggiato molto. Era un piccolo sogno questo programma”, ha aggiunto. “Non pensavo di fare un morning show, pensavo a qualcosa di diverso, ma Fiorello era determinato a fare questo. L’ho capito perché, vedendolo in questo ultimo mese, penso che sia un regalo straordinario iniziare la giornata col sorriso: penso che sia proprio Servizio Pubblico”.

Fiorello: trovare la strada

Tra una battuta e l’altra, Fiorello ha messo in evidenza anche qualche preoccupazione per la trasmissione. A parte la lunga durata, serve trovare la strada per parlare con il pubblico generalista, ha spiegato lo showman. Raccontando anche un po’ come è nata la sua “edicola”

Edicola Fiore è una vita che la faccio, commentando le notizie nei bar. Nel 2010 quando sono arrivati gli smartphone, ho cominciato a riprendere per gioco, per poi postare su YouTube e Twitter, pensando potesse arrivare in tv. Poi è arrivato Sky”. 

“Per ora siamo andati su RaiPlay e su Instagram, ma adesso la sfida è se può funzionare sulla generalista. Dobbiamo trovare una nuova strada, capire come porsi, perché il pubblico è diverso. E credo servano almeno 15 puntate per farlo”

Il programma, ha continuato, è “qualcosa di alternativo a ciò che c’è ora, che è l’informazione seria come sul Tg1, o le altre emittenti. È una scelta del telespettatore che può dire “ora seguo questi matti”.