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Gazzetta del Mezzogiorno, il Cdr: l’editore Ciancio vuole mettere in liquidazione la società

FRANCESCO BOCCIA, GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO E’ PEZZO DI STORIA E LA STORIA NON SI LIQUIDA
Gazzetta del Mezzogiorno, il Cdr: l’editore Ciancio vuole mettere in liquidazione la società
L’editore della Gazzetta del Mezzogiorno, Mario Ciancio Sanfilippo, secondo quanto scrive il Comitato di Redazione in prima pagina, “ha dichiarato al cda uscente la volontà di porre in liquidazione la società editrice del giornale”, la Edisud. E’ la “nuova puntata – spiega il CdR – nella restituzione della Edisud Spa, editrice della Gazzetta, a Mario Ciancio Sanfilippo”, dopo “la decisione del Tribunale di Catania di prorogare il cda dimissionario per far eseguire all’editore le nomine”, ma “a seguito delle dimissioni del Consiglio” e “senza che la famiglia Ciancio avesse nominato i nuovi organi”. “Vergogna”, prosegue il CdR: Sanfilippo è il “comandante che abbandona la nave”: ieri, “a sorpresa”, ha “dichiarato al cda uscente la volontà di porre in liquidazione la società” di cui “ha tenacemente chiesto la restituzione al Tribunale di Catania, evidentemente con l’unico scopo di riabilitare – legittimamente – la sua immagine dopo le imputazioni per presunto concorso esterno in associazione mafiosa, in un processo ancora in corso”.
Il cdr aggiunge: “Ci eravamo illusi che diciotto mesi di battaglie legali lo avessero motivato”, per questo “noi lavoratori della ‘Gazzetta’ (giornalisti, poligrafici e quasi tutti gli amministrativi) abbiamo accettato pesanti sacrifici”, anche dopo i tagli subiti in “tutti gli anni della gestione Ciancio”, con “un impegno professionale sempre crescente”. “Ora serve nuova luce per capire come si siano inspiegabilmente deteriorati i bilanci degli ultimi anni”. “Abbiamo il dovere di dirlo ai nostri Lettori e a tutti i protagonisti sociali e istituzionali di Puglia e Basilicata”, prosegue il CdR: la messa in liquidazione ha come conseguenze “l’aggravamento della situazione economica della società”, poi “l’inevitabile disordine organizzativo e a seguire la mancanza di governance”, tre fattori che comportano un “peggioramento del pregiudizio dei diritti dei creditori”.
Una “macabra beffa”, conclude il CdR: “essere presi per sfinimento dopo quasi due anni di battaglie legali”, mentre c’è chi getta via il giornale “come un fazzoletto usato”.
FRANCESCO BOCCIA, GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO E’ PEZZO DI STORIA E LA STORIA NON SI LIQUIDA
“La Gazzetta del Mezzogiorno per noi pugliesi, per i lucani, per il mezzogiorno intero è un pezzo rilevante della storia dell’ultimo secolo; ‘il giornale’ per molti nostri nonni, genitori e per le famiglie con una storia centenaria che dà voce alla vita del Sud. Non si può liquidare una testata che rappresenta un pezzo rilevante del Paese e dell’informazione del Mezzogiorno senza pensare che dentro ogni pagina vi siano storie, famiglie, professionisti. La storia non si liquida! Esprimo la massima solidarietà a tutti i lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno; chi ha commesso errori in questa vicenda dovrà darne conto. Faremo di tutto per creare le condizioni migliori per tutelare l’editoria territoriale in crisi”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - LA SENATRICE. PUGLIESE M5S, PATTY L'ABBATE, ESPRIME PROFONDA SOLIDARIETA': "DA 135 ANNI TESTIMONE DELLA VITA PUGLIESE E LUCANA. DEVE RESTARE UN PRESIDIO DI DEMOCRAZIA"
Apprendo con profondo rammarico la decisione annunciata dall'editore della Gazzetta del Mezzogiorno di voler mettere in liquidazione la società editrice del quotidiano. In questo momento delicatissimo la mia solidarietà va al direttore e ai giornalisti che, da mesi, pur di garantire una informazione puntuale e affidabile ai loro lettori, lavorano con professionalità in condizioni molto pesanti e oggi non hanno più certezze sul futuro della loro occupazione. Tutti sappiamo che la Gazzetta del Mezzogiorno è da 135 anni testimone imprescindibile della storia pugliese e lucana, uno storico presidio di informazione che non possiamo permetterci di perdere. Ognuno di noi sa che una giornata non può iniziare senza aver sfogliato le pagine che raccontano la nostra terra, declinandone i problemi, raccontandone i protagonisti e riportandone i fatti. La crisi attorno alla quale la Gazzetta del Mezzogiorno si è avvitata ha radici antiche, simili a quelle che hanno messo in difficoltà un intero comparto. Proprio oggi il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Andrea Martella, ha annunciato (nel tentativo di tirare le fila di un mercato che si sta cercando di riorganizzare) un decreto che punta a far sì che ci sia da parte delle imprese un interesse nel fare investimenti nelle pubblicità, aumentando il credito di imposta e la capienza delle risorse per questo credito. Ma ciò che mi preme in questo momento, da lettrice e da parlamentare pugliese, è manifestare il mio sostegno ai giornalisti e a tutti i lavoratori della Gazzetta, con l'auspicio che questo giornale possa restare il presidio di democrazia che tutti conosciamo e la compagnia fedele di ogni mattina dei suoi tanti lettori.