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Il Corriere demolisce Zelensky: "Irrilevante". Lo zampino di Biden dietro lo schiaffo al presidente ucraino
La linea del quotidiano di via Solferino è sempre stata pro-Ucraina, ma gli ultimi sviluppi alla Casa Bianca potrebbero aver condizionato la linea editoriale...
Ucraina, schiaffo del Corriere della Sera a Zelensky: "Omino in maglione militare". Cosa si nasconde dietro il cambio di linea del quotidiano dell'establishment
Ieri è uscito un articolo a firma di Goffredo Buccini dal titolo: “Il fattore Zeta in Ucraina: l’omino in maglione militare”. Ovviamente tale “omino” è Zelensky, cioè il capo della resistenza ucraina. Nell’articolo si parla del vertice Nato che si terrà a Vilnius l’11 e il 12 luglio. Il “fattore Zeta” non è il misterioso simbolo che compariva sui carri armati russi che varcavano più di un anno fa i confini dell’Ucraina ma si tratta della “Z” di Zelensky poiché: “comunque vada, il protagonista del vertice Nato è lui, Volodymyr Zelensky, fino a un anno e mezzo fa figurina irrilevante sul planisfero dove si esercitano gli strateghi”.
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E qui Buccini chiama il capo ucraino “figurina irrilevante”. Non contento poi lo mazzola ancora con sadica ma articolata determinazione: “la vicenda di questo ex attore diventato presidente del suo Paese quasi per caso è il sassolino che fa inceppare le più dotte teorie geopolitiche. In un mondo disegnato per mappe del Risiko, dove all’egemonia di una potenza ne segue un’altra e un’altra ancora, secondo uno schema di prevalenza attingibile dalle lezioni della storia, beh, uno come Zelensky non dovrebbe esistere”. Ma non è finita qui.
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Il giornalista prosegue e ad un certo punto scrive: “Quando però Putin gli invade il Paese e il suo presunto padrone, Biden, gli offre una via di fuga in aereo all’indomani della tragica alba del 24 febbraio 2022, questo guitto telecomandato dice “no, grazie, non mi serve un passaggio, mi servono armi per resistere”. Lo chiama addirittura “guitto”. Andando avanti la solfa non cambia. Sembra un articolo scritto dal pasionario putiniano Alessandro Di Battista.