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M5S, Brescia ad Affari: “Ecco perché abolire l'Ordine dei giornalisti”

di Paolo Fiore

Non solo finanziamento all'editoria. Il Movimento 5 Stelle proporrà legge per abolire l'Ordine dei giornalisti. Lo ha affermato in aula Giuseppe Brescia, già primo firmatario del ddl sull'aboluzione dei finanziamenti pubblici alla stampa.

“Con l'Ordine dei giornalisti – spiega Brescia ad Affaritaliani.it - si stabilisce che 'nessuno può assumere il titolo né esercitare la professione di giornalista se non è iscritto nell’albo professionale' e si ordina il pagamento di una quota annuale al fine di mantenere l’iscrizione all’albo dei giornalisti. Considerato che l’Ordine dei Giornalisti è stato istituito più di 50 anni fa, in momenti storici ben diversi da quello attuale e tenuto conto dell’eccezione che la presenza di tale Ordine in Italia costituisce rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea, è obbligatorio chiedersi se i presupposti del suo esistere possano essere effettivamente ritenuti validi”.

Controllo deontologico e selezione per l'inscrizione: per Brescia tutte le funzioni dell'Ordine possono essere abolite o trasferite. “Una delle funzioni a cui dovrebbe assolvere l'ordine è quella di garante della deontologia professionale dei giornalisti. Noi riteniamo che questo compito possa essere affidato ad esempio all'AGCOM o svolto dagli stessi editori e direttori”.

La prova di idoneità professionale che i praticanti sono tenuti a sostenere per iscriversi all’Ordine è bollata come sostanzialmente inutile. O comunque poco indicativa. “Non è possibile – continua Brescia - determinare e garantire la professionalità e la preparazione di un giornalista mediante una prova scritta e orale di tecnica e pratica del giornalismo”.

Quale sarebbe l'alternativa? “Sarebbe senz’altro più opportuno, così come accade negli altri stati europei – risponde il deputato M5S - demandare a editori e direttori di testate il compito di accertare l’idoneità di un giornalista a esercitare la professione in base a determinati criteri di selezione di volta in volta determinati dalle esigenze della redazione”.

Insomma, secondo Brescia, i giudici ultimi dovrebbero essere azienda e lettore. “L’esistenza di un Ordine dei giornalisti non presuppone automaticamente che vi sia trasparenza nell’informazione o che vengano rispettati gli interessi del lettore a cui va riconosciuta, invece, la capacità di giudicare da un punto di vista etico l’operato di un giornalista, e il diritto di non acquistare o seguire più una determinata testata”.

“L’Ordine dei Giornalisti – conclude - non ha ragion d’essere”. Annunciata in aula poche ore fa, “la proposta di legge sarà depositata già nei prossimi giorni”. Per ora non c'è appoggio dichiarato fuori dal Movimento. Ma, afferma Brescia, “sono sicuro che farà breccia anche in altri gruppi. Alcuni colleghi che vengono dalla storia dei Radicali sposeranno senz'altro questa che è anche una delle loro vecchie battaglie”.

 

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