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Montecreesto: "Mofo rivisita il concetto della mascolinatà tossica. Geolier? Ha re-incarnato lo spirito hip hop partenopeo"

L'intervista ad Arcangelo Curci), talentuoso cantautore polistrumentista napoletano

Montecreesto: "Mofo rivisita il concetto della mascolinatà tossica. Geolier? Incarna lo spirito hip hop partenopeo"

"Mofo? Rivisita in maniera un po' più onirica un concetto che invece è molto più concreto, ossia la mascolinità tossica", spiega ad Affaritaliani.it Montecreesto (vero nome Arcangelo Curci), talentuoso cantautore polistrumentista napoletano che racconta il suo singolo e il videoclip del brano. "C'è un'immagine che mi colpisce molto..."

A quale ti riferisci?
"Quella della madre che abbraccia il figlio. Nella prima parte del video la donna piange, mentre nella seconda - quasi in maniera conclusiva, dopo il viaggio di auto consapevolezza - sorride. E la trovo un'immagine molto forte, che a mio parere racchiude veramente tutto il video, perché Mofo come significato vuol dire un po' figlio di nessuno... Noi uomini siamo un po' figli di nessuno. Nessuno si preoccupa di noi uomini, di cosa proviamo, del nostro stato d'animo..."
 


"Una madre che abbraccia un figlio è la società che ci ri-abbraccia, che inizia a preoccuparsi di nuovo della nostra emotività, della nostra salute mentale. Ed è quello di cui abbiamo bisogno. Oltre al fatto che la madre, per la maggior parte di noi, per quelli fortunati, è una figura estremamente importante, che ci ama in maniera disinteressata. Anche noi uomini che, purtroppo, dobbiamo combattere con una società che non si preoccupa di noi, troviamo tra le braccia di nostra madre... questa è l'immagine del videoclip che spero arrivi di più", sottolinea Montecreesto.

Tu tra l'altro canti in napoletano stile Geolier...
"E' un'artista che stimo molto, che riesce veramente a re-incarnare quello che è lo spirito hip hop partenopeo e che secondo me negli ultimi anni si era perso. Diciamo che io mi sento più un cantautore che un rapper. Per quanto concerne in Mofo ci sia una matrice hip hop, anche perché sono cresciuto a pane e rap: mio fratello Francesco Paura è stato uno dei primi rapper d'Italia, alla fine degli anni 80. Veramente un pioniere, un colosso dell'hip hop partenopeo italiano. Però io sento la mia attitudine molto più vicina a quella di un cantautore, anche per le tematiche trattate. Però il napoletano mi ha aiutato tanto nell'espressione di questo fenomeno che è la mascolinità tossica e di quello che è il mio stato d'animo. Proprio perché la bellezza del napoletano sta nel suo essere così diretto: in poche parole, semplici, riesce ad esprimere concetti molto più complessi"

E POI... GUARDA LA VIDEO INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT

 

 

 

 

 

Chi è Montecreesto

Cantautore polistrumentista napoletano, Arcangelo Curci, vero nome di Montecreesto, si avvicina concretamente alla musica nel 2008, suonando prima la batteria, poi il pianoforte e iniziando presto a comporre i primi testi. Produttore e voce di Hanger – progetto musicale con cui pubblica due singoli tra il 2018 e il 2020 – intraprende nel 2021 una nuova avventura da solista con il progetto Montecreesto, pubblicando in autonomia il brano “Olio di Palma”. Lo stesso anno, inizia una collaborazione artistica con Magma Music, con cui pubblica negli anni successivi brani come “Lacrima N°1” (2021), "Bene Così" (2022), "Citazioni Pop" (2022), “Noi No” (2023), “Crème Brûlée” (2023), "Decadance" (2024), brani che segnano per l'artista un’evoluzione musicale e un cambio di sonorità.