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New York Times, il paywall fa acqua: blocco della lettura sui social
Aggirare il limite sarà più difficile
Si procede per tentativi. Il New York Times sembra intenzionato a modificare il suo paywall, cioè la barriera che limita il numero degli articoli leggibili gratuitamente. Ma si tratta di un rebus, cui si aggiunge la libertà concessa su Facebook e Twitter. Fino a ora.
Nel 2011, il New York Times ha introdotto un paywall che consentiva la lettura di 20 articoli al mese. Superato il limite, stop alla lettura gratuita: o paghi un abbonamento o ci diamo appuntamento al mese prossimo. Il modello, che sperava così di trovare un equilibrio tra abbonamenti e introiti pubblicitari, non ha funzionato. Poco dopo, infatti, il giornale ha abbassato il limite a 10 articoli. La barriera però non riguardava i lettori che arrivavano alle news tramite social network. E vista l'adesione a Instant Articles, il Times pensa già di aver pagato il suo tributo a Mark Zuckerberg. Starebbe quindi pensando a sistema che limiti l'aggiramento del paywall da social, in modo da convertire più lettori in abbonati. Al momento non si vedono soluzioni certe. Perché l'irrigidimento del paywall si affianca alla necessità di trovare nuovi lettori.