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Nice Matin, incertezza sul futuro. I giornalisti vogliono Niel, ma spunta Safa
Nice Matin non sa a chi affidare il futuro dopo 75 anni di pubblicazioni. A contendersela Niel (Iliad) e l'imprenditore franco-libanese Safa
Nice Matin non sa a chi affidare il futuro dopo 75 anni di pubblicazioni e, storicamente, un'egemonia costruita su gran parte della Costa azzurra nel Sud della Francia (dal confine italiano fino a dopo Cannes), con all'attivo quasi 70 mila copie grazie a 8 differenti edizioni locali (in calo però del 5,6& nel 2018). O, meglio, la caqsa editrice guidata da Jean-Marc Pastorino di santi ne ha ben due disposti a salvare la testata, oggi in amministrazione controllata: Xavier Niel (editore de Le Monde e patron dell'operatore tlc Iliad) e l'imprenditore franco-libanese Iskandar Safa). Il problema, semmai, come riporta ItaliaOggi, è che i dipendenti di Nice Matin sono spaccati in due fazioni, con una metà schierata a favore di Niel e l'altra metà con Safa. In particolare, la maggioranza del personale tecnico, di quello amministrativo così come della concessionaria pubblicitaria e della distribuzione hanno votato per l'imprenditore franco-libanese a capo del gruppo navale Privinvest. Invece, la redazione dei giornalisti ha espresso la sua preferenza per Niel. Si delinea quindi, per la prima volta, una situazione in cui sono le divisioni tra i dipendenti a creare 'impasse aziendale.
La questione del voto non è secondaria, dal momento che i lavoratori del giornale hanno in mano il 66% del capitale. E, stando a Pastorino, il 60% di loro ha votato già una volta per Safa. Ma Niel ha fatto irruzione a sorpresa a Nizza, acquisendo il rimanente 34% da Nethys, società attiva nel campo delle energie rinnovabili desiderosa di cedere la sua partecipazione. Peraltro, hanno fatto sapere dall'entourage di Safa, Nethys era in trattativa con l'imprenditore libico quando Niel si è inserito nell'affare, consapevole che nessun accordo tra le parti era stato firmato. E die che, sempre secondo i rappresentati di Safa, a quanto riporta ItaliaOggi, era stata rivista al rialzo anche l'offerta finale, arrivando a quota 20 milioni di euro a fronte di una valutazione complessiva di tutto quello investito, nel tempo, da Nethys in Nice Matin. Alla fine, però, l'ha avuta vinta Niel. Forte del suo 34%, adesso esprime la nomina di 4 consiglieri nel board dell'editrice, di cui uno è egli stesso. Pastorino, quindi, è intervenuto nel dibattito e ha ricordato come Niel abbia parlato di tutele occupazionali per i soli giornalisti, finendo per influenzare il personale tecnico, amministrativo e commerciale. Il nodo da sciogliere resta, però tutto nella legge prevedendo che, in caso di vendita, il 66% vada ceduto all'azionista di minoranza (ossia Niel). Non importa se il 60% dei dipendenti si è espresso a favore del candidato concorrente. Quest'ultimo sta valutando se imboccare la strada legale presentando ricorso ma, in Francia come in Italia, i responsi dei giudici non sono quasi mai univocamente a favore di una parte, né veloci e di conseguenza nemmeno economici.