MediaTech

Nomine Rai: chi è Giuseppina Paterniti, che il m5s vuole direttrice del TG1

Marco Zonetti

I grillini vogliono sulla poltrona del telegiornale più importante l'esperta di geopolitica economica e storica corrispondente Rai

Le nomine Rai infiammano Viale Mazzini ed è "guerra" tra grillini e leghisti per piazzare alla direzione del  TG1, la testata giornalistica più importante del Paese, un professionista a loro gradito. 

In quota m5s, sembrerebbe definitivamente tramontata l'opzione Alberto Matano, molto amico del sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora (caduto lievemente in disgrazia dopo la pubblicazione di un articolo al vetriolo del Fatto Quotidiano a firma Marco Lillo che gli è di fatto costato un Dicastero), e - assieme a quello notissimo di Federica Sciarelli, conduttrice di Chi l'ha visto? - in quota grillina si è affacciato un nuovo nome, quello di Giuseppina Paterniti, in lizza per la direzione del telegiornale dell'Ammiraglia Rai con Gennaro Sangiuliano, graditissimo alla Lega.

Siciliana di Capo D'Orlando, 62 anni, ha iniziato la sua fortunata carriera di stimata giornalista negli anni Ottanta come autrice di programmi per bambini, per poi passare - dal 1989 al 1991 - alla geografia economica e politica con l'apprezzato programma Atlante, in onda in seconda serata su Rai1.

Approdata alla trasmissione di Rai3, Primo Piano, si è dunque occupata di numerosi approfondimenti e, nel 2001, da inviata della Rai, ha seguito in diretta il G8 di Genova, portando testimonianze live dei fatti tragici che, dipanandosi via via, condussero alla morte di Carlo Giuliani e al massacro della Diaz.

Pur occupandosi di politica e di cronaca interne, non ha mai rinunciato al vecchio "amore" - la geopolitica economica - ed è stata attivissima quale corrispondente Rai a Strasburgo e a Bruxelles, e in prima linea quale cronista dallo sguardo scrupoloso sulle istituzioni europee e internazionali oltre che corrispondente dai vertici Nato, Wto, Fmi, Onu e così via, acquisendo e perfezionando la conoscenza diretta e profonda dei meccanismi politico-economici locali e globali. 

Molto poco "personaggio" come certi suoi colleghi più istrioni e teatrali, e al servizio più della notizia che di se stessa, la Paterniti ricevette entusiastici encomi e il plauso della comunità dell'informazione per le sue puntualissime, dettagliate (e appassionate) cronache in tempo reale della crisi greca nel 2015, anno nel quale fu scelta all'unanimità quale vicedirettore del TGR.

Mentre il direttore generale Fabrizio Salini vaglia le diverse candidature e - dietro le quinte - il presidente della Rai Marcello Foa cerca di influenzare le nomine attirandosi gli strali del m5s che giudica tale ingerire non di sua competenza, la valida Giuseppina Paterniti riuscirà a spuntarla alla direzione del Tg1 contro l'altrettanto valido collega Sangiuliano, fortemente voluto da Matteo Salvini? Rispunterà invece fuori la "soluzione Matano" che segnerebbe un glorioso ritorno in auge del sottosegretario Spadafora? Si opterà magari per un'altra "risorsa interna", come il giornalista Franco Di Mare, celebrato conduttore di Uno Mattina? La soluzione dell'enigma nomine dovrebbe arrivare a brevissimo, forse anche nelle prossime ore, e sarà una delle spie più indicative di chi conta davvero nell'esecutivo giallo-verde e della vera natura dei rapporti di forza tra le due parti del "contratto di governo".