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Olli, arriva in Italia il primo bus a guida autonoma stampato in 3D

Innovazione: a Torino primo minibus elettrico a guida autonoma

È Torino la prima città italiana a sperimentare un minibus elettrico a guida autonoma. 'Olli' è stato costruito assemblando parti stampate in 3D e da oggi inizia il testing su strada: un periodo di prova di quattro mesi in cui lo shuttle svolgerà servizio di trasporto nel campus torinese dell'Onu Itcilo. La novità è stata presentata stamane alla presenza della ministra dell'Innovazione Paola Pisano e della sindaca Chiara Appendino. 

Da oggi i dipendenti e gli ospiti del campus Onu potranno spostarsi utilizzando Olli e, fino al prossimo maggio, il minibus a guida autonoma potrà così essere testato in condizioni di mobilità reali e simili a quelle di una strada cittadina.    La sperimentazione è il risultato di una sinergia internazionale tra Città di Torino, Itcilo, Reale Mutua e Local Motors e al contempo l'esito di una sfida tra città europea vinta lo scorso anno da Torino (assieme ad Amsterdam) per la selezione dei migliori contesti urbani di sperimentazione dello shuttle a guida autonoma.  È coinvolta nel progetto anche l'università di Torino con il suo centro per l'innovazione transdisciplinare ICxT. "Oggi a Torino vediamo il raggiungimento di un grande traguardo", ha commentato la ministra Pisano. "Queste sperimentazioni sono importantissime a livello nazionale, sono la dimostrazione di cosa si può fare con la tecnologia".     Per la sindaca Appendino, "è un grande successo per Torino e per il Paese: la città ha creato le condizioni per proporsi a livello internazionale come attrezzato laboratorio urbano per il testing di soluzioni tecnologicamente innovative, con forte attrattività per le imprese, a elevato impatto sociale e concepite con attenzione alla sostenibilità ambientale".

Resta un veicolo artigianale dal costo elevato anche se in linea con gli altri oggi in commercio, annota laRepubblica.it, circa 300mila euro, che però adotta soluzioni innovative tali da superare uno dei maggiori limiti del settore automobilistico, lento nel trasformare un progetto in un mezzo vero e proprio con cicli che in genere prendono sette anni.