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Papa Francesco sdogana il Buddismo Zen
Un articolo sull'Osservatore Romano riabilita l' "esercizio Zen"
Nell’ultimo numero di Civiltà Cattolica, il periodico dei Gesuiti e che ha l’imprimatur della Santa Sede (e che quindi garantisce la conformità al pensiero del Papa) c’è un interessante articolo di Hans Wandelfels sulla compatibilità tra meditazione -nello specifico del buddismo Zen- e cristianesimo.
Il titolo è eloquente: Esercizio Zen e Meditazione cristiana.
L’articolista cita i pregiudizi passati che ha avuto la Chiesa Cattolica su queste pratiche che confinavano nell’eresia giungendo ad una piena riabilitazione teologica:
“È possibile mostrare in modo fondato che l’esercizio Zen non allontana l’esercitante da Cristo, come temuto da alcuni, ma gli fa trovare la via per essere in lui, un modo per fare esperienza concreta del binomio «Cristo-in-me» e «io-in-Cristo”.
Inoltre Waldenfels arriva a paragonare la meditazione Zen (che lui chiama “esercizi” lasciando singolarmente il termine “meditazione” a quella cristiana) agli esercizi spirituali del fondatore dell’ordine dei Gesuiti e cioè Sant’ Ignazio di Loyola. I rapporti le commistioni tra pratiche orientali e pratiche cristiane (cattoliche, in particolare) in realtà datano nel tempo e sono riconducibili, culturalmente, al periodo successivo al Concilio Vaticano II che segnò un momento di grande apertura ecumenica da parte della Chiesa Cattolica. Navigando il Web si trovano diversi siti che trattano di Zen e Cristianesimo sia con apertura:
che con chiusura:
http://www.cristianicattolici.net/zen-insegnamenti-pratiche-eresie.html
In ogni caso, si tratta di una rilevante novità perché, come detto, Civiltà Cattolica è la voce mediatica di Papa Francesco, anch’esso gesuita.