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Digitale, aziende italiane online poche presenti e con scarsa efficacia
Forte il divario con le imprese europee, peggio solo Romania, Grecia e Bulgaria. Indietro anche ai parametri utilizzati dal Digital Economy e dal Society Index
Le aziende italiane sono poco presenti online. Il motivo? Sono scarsamente digitalizzate. A delineare lo scenario è l’Istat nel “Rapporto sul benessere equo e sostenibile (Bes 2021)” in cui si fotografa un mondo dell’impresa italiana ancora distante dalle molte opportunità offerte dal web. Un divario digitale che allarga le distanze con le aziende europee.
Secondo la ricerca svolta dall'Istituto di statistica, la quota di imprese italiane con almeno dieci addetti che nell’anno precedente hanno effettuato vendite a clienti finali (B2C) tramite i propri canali web, piattaforme digitali o intermediari di e-commerce, è appena dell’11,5%.
Nonostante i primi passi in avanti compiuti durante le chiusure forzate che hanno giocoforza costretto molte aziende a reinventare i propri modelli di business in chiave digitale, è la riconferma di quanto è emerso nell’indice Desi elaborato dalla Commissione europea. In fatto di digitalizzazione, l’Italia sarebbe quartultima posizione davanti soltanto a Romania, Grecia e Bulgaria, finendo addirittura ultima in materia di competenze digitali e fattore umano stando ai cinque parametri utilizzati dal Digital Economy and Society Index per la valutazione (connettività, competenze digitali, utilizzo del web da parte dei singoli, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali).
L’esperto di digital marketing e vendite Giuliano De Danieli, fondatore di Prima Posizione, agenzia che vanta tra i suoi clienti presenti e passati colossi come Ikea, Pittarello, Intesa San Paolo e Banca Imi, attribuisce questa mancanza “a una questione di retaggio culturale”.
“Oggi il potenziale mercato di un’impresa -spiega De Danieli ad Affaritaliani.it-consulta Google o Facebook o LinkedIn per ricercare possibili fornitori, rendendo non più efficaci i vecchi metodi di vendita e promozione legati al mondo pre-internet. La pandemia ha soltanto accelerato la transizione verso un nuovo modo di trovare clienti,che con l’iperconnessione tecnologica derivante dalle limitazioni agli spostamenti fisici diventa assolutamente fondamentale per imporsi sul mercato. L’online è più che mai il futuro”.
A confermarlo anche recenti studi, secondo i quali gli italiani passerebbero in media oltre sei ore al giorno sul web. Connessi con molteplici device, dai computer ai tablet fino agli smartphone (circa il 52%), sono ben 54 milioni gli italiani che ogni giorno si dividono tra lavoro e svago online arrivando a picchi medi di 120 minuti quotidiani passati sui social network.
“Tutti gli indicatori convergono in questa direzione”,prosegue il fondatore di Prima Posizione. “Per questo è più che mai fondamentale creare per la propria azienda un vero e proprio ecosistema online,in grado di generare contatti su base quotidiana potenzialmente interessati al proprio prodotto o servizio”.