Rai, Nicola Porro critica l'inciucio contro Foa: Pd e Forza Italia "Vergogna"
Il conduttore di Matrix, passato con successo a Canale 5, ricorda la sua cacciata dalla Rai e fa a pezzi l'accordo tra i dem e Fi per silurare Marcello Foa
Il caso Marcello Foa e "l'inciucio" tra Pd e Forza Italia per silurarlo continua a suscitare polemiche, e in attesa che si sciolga il nodo in commissione di vigilanza Rai e Silvio Berlusconi decida quale strada intraprendere (se rispettare l'alleanza con Matteo Salvini o mandarla a monte definitivamente), ecco che alla querelle si aggiunge la voce autorevole di Nicola Porro, ex conduttore di Virus su Rai2 e approdato a Canale 5 alle redini di Matrix, reduce da una stagione di successi.
Porro, in un tweet al vetriolo, commenta: "Penso al Pd e FI che parlano di partitocrazia perché nominano Foa alla presidenza Rai e poi mi ricordo del Conte Mascetti Campo vien dell'orto star della Leopolda che mi fece fuori. Quello cosa era?".
Ovviamente allude al turborenziano (e leopoldino) Antonio Campo Dall'Orto che, nominato direttore generale della Rai procedette a chiudere il programma di Porro (malgrado avesse un buon riscontro di pubblico) costringendolo a emigrare a Mediaset. Ma chi la fa l'aspetti, e ben presto lo stesso Dall'Orto fu silurato per far spazio all'ancor più turborenziano Mario Orfeo.
Sulla scia dell'opinione di Nicola Porro, comunque la si pensi su Marcello Foa, non si può non comentare che - appellandosi a un "pluralismo" mai rispettato fin dalla nascita stessa della Rai - Pd e Forza Italia con la diatriba sulla nomina del giornalista sovranista alla presidenza stiano dando un poco lusinghiero spettacolo di sé, "dimenticando" maldestramente i tanti personaggi inseriti nel corso del tempo dai partiti (e quindi anche da loro) ai vertici del servizio pubblico radiotelevisivo. Si può dunque criticare il fatto che m5s e Lega si proponevano di eliminare i partiti dalla Rai, per poi finire a comportarsi come i predecessori. Ma gli stessi predecessori hanno ben poco da indignarsi al riguardo.
Di fronte al Dio delle poltrone che contano in Rai, tutti i partiti, nessuno escluso, sono in fondo peccatori...