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Lo scontro Lucarelli-Sallusti continua in tribunale - INTERVISTA DOPPIA

Lucarelli querela per l'espressione "esperta di zoccolaggine" e una fake-news. La replica di Sallusti: "E' come un pugile che sul ring vuole solo darle"
di Lorenzo Zacchetti
Finisce in tribunale la sfida a colpi di articoli tra Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale” e Selvaggia Lucarelli, firma de “Il Fatto Quotidiano”.
Un vero e proprio "incontro di boxe" con colpi piuttosto duri, per stare nella metafora usata dai diretti interessati.
La vicenda inizia con un tweet di Selvaggia Lucarelli, nel quale auspica la riammissione nell'Ordine dei Giornalisti di Sergio Vessicchio, il telecronista di Teleagropoli radiato per alcune pesanti considerazioni nei confronti delle donne chiamate ad arbitrare le partite di calcio maschile.
Selvaggia Lucarelli, che sull'episodio specifico aveva apertamente parlato di “misoginia” da parte di Vessicchio, prende le sue parti in maniera ironica, condividendone il duro giudizio su Barbara D'Urso, della cui trasmissione l'ormai ex giornalista era ospite.
“C’è il giornalista radiato dall’odg che ha appena detto in diretta alla d’Urso che la sua televisione è becera. Ridategli il tesserino da giornalista”, scrive su Twitter.
Alessandro Sallusti commenta la vicenda in un editoriale su “Il Giornale”, dal titolo "Donne che odiano donne di successo". Il direttore scrive che Vessicchio "prima ha dato di matto per la presenza di una guardalinee femmina in una partita di calcio locale, cosa che gli è costata la radiazione dell'Ordine dei giornalisti, poi l'altra sera ha sfogato il suo odio contro il gentil sesso dando di fatto e in diretta delle zoccole a Barbara D'Urso e alle sue ospiti durante l'ultima puntata di Live Non è la D'Urso su Canale 5."
Quindi commenta la presa di posizione di Lucarelli in questo modo: “Un’altra donna, Selvaggia Lucarelli, ha preso le parti di Vessicchio. Non so se la Lucarelli – moralista della lobby del Fatto Quotidiano, quella delle due morali, cioè una per loro e un’altra per noi – parli in quanto esperta di zoccolaggine o di giornalismo, professione a cui è ufficialmente approdata solo lo scorso anno nel sottoelenco dei pubblicisti, nonostante da anni ci inondi di suoi scritti nessuno dei quali gli è valso il Pulitzer”.
L'EDITORIALE DI ALESSANDRO SALLUSTI SU “IL GIORNALE”
La risposta di Selvaggia Lucarelli non si fa attendere. Il pezzo dal titolo “Sallusti, il suffragetto di Barbara D’Urso che ignora l’italiano” preannuncia la querela nei confronti del direttore de “Il Giornale”. La giornalista e sottolinea in particolare la gravità dell'espressione “esperta di zoccolaggine”.
L'ARTICOLO DI SELVAGGIA LUCARELLI SU “IL FATTO QUOTIDIANO”
Abbiamo sentito entrambe le parti in causa per chiarire la vicenda, creando così una sorta di “dialogo a distanza” tra i due colleghi:
Cominciamo proprio da Alessandro Sallusti, il quale commenta: “Se Selvaggia intende sporgere querela, faccia pure. Tuttavia non capisco di cosa abbia da dolersi. Se il problema è l'espressione “esperta di zoccolaggine”, la spiego. Se io dico che qualcuno è “esperto di calcio”, non sto dicendo che è un calciatore. Allo stesso modo, non penso che lei sia “esperta di zoccolaggine” in quanto parte attiva. Non volevo dirlo e non lo penso. Ma, essendo una giornalista di costume, di gossip, è una che conosce bene quel mondo. Ne ha scritto in lungo e in largo e ha partecipato in lungo e in largo a trasmissioni televisive di quel genere. In quel senso è un'esperta. Non c'era nessun altro retropensiero”.
La spiegazione non sembra però convincere la diretta interessata: “Tanto per cominciare, non capisco l'analogia tra il mondo dello spettacolo e la “zoccolaggine” - risponde Selvaggia Lucarelli - Poi, io non ho sempre lavorato nel mondo del gossip: dopo circa un anno in quel settore, da circa dieci anni scrivo su quotidiani. “Libero” (un giornale che Sallusti ha diretto), “Italia Oggi”, “Il Tempo” e “Il Fatto Quotidiano” non sono certo giornali di gossip. Questo è il mio curriculum lavorativo. Inoltre, Sallusti è partito con una notizia falsa, quella degli insulti alle donne presenti: c'è un problema che va oltre la continenza nello scrivere. Non credo che abbia visto la puntata, perché evidentemente non si sarebbe esposto così. Io credo che qualcuno gli abbia suggerito l'articolo, avendo visto il programma al posto suo... o avendovi partecipato. Se l'avesse visto, non avrebbe mai potuto prendere una cantonata del genere”.
Sul tema, Alessandro Sallusti incassa e rilancia: “Su questo, vedremo. Adesso non siamo in una sede processuale, dove ognuno sosterrà le sue posizioni. Intanto diciamo che il senso del post della Lucarelli era “Sto dalla parte di quel signore lì”, un signore che ha detto delle cose non certo da gentleman inglese nei confronti delle donne".
Il direttore de "Il Giornale" pone anche una questione più generale: "A me spiace l'atteggiamento di Selvaggia, perché è una donna che gioca sempre all'attacco. Se uno va a fare la rassegna stampa dei suoi pezzi, si vede che è una che non le manda a dire le cose e spesso in maniera anche abbastanza violenta. A me sembra che tutti quelli che scrivono su quel giornale (a partire dal direttore, col quale io ho diverse cause aperte, sia in entrata che in uscita) siano come quei pugili che salgono sul ring e vogliono solamente darle. Se sali sul ring, le dai e le prendi. Io non ho mai querelato un giornalista, capito? Selvaggia è molto aggressiva, dura, anche coraggiosa, tanto è vero che (come tutti noi) ha avuto diverse querele. A me fa specie che alcuni giornalisti pretendano di poterle dire solo loro. Anche per quanto riguarda il pezzo che ha scritto lei di risposta, nel quale mi fa passare per il servo sciocco della D'Urso, io non vorrei querelarla. Non so, è un modo di fare che mi lascia un po' perplesso”.
Selvaggia Lucarelli accetta la metafora sportiva e risponde per le rime: “Evidentemente sono un pugile migliore di lui, perché io comunque le ho date sempre con fair-play e rispetto della deontologia professionale. Sono assolutamente immacolata dal punto di vista della fedina penale: sono incensurata e non ho mai perso una causa, mentre lui ha collezionato una serie di sconfitte in tribunale, con annessi risarcimenti. Io fino a oggi non ho dovuto dare nemmeno 100 euro a nessuno. Se proprio vuole fare il paragone con la boxe, io sono un pugile corretto, mentre lui ha accumulato un certo numero di falli e di squalifiche, visto che è stato anche sospeso dall'ordine dei giornalisti. Ieri sera ho visto Sallusti a “Otto e Mezzo”, ospite - come se niente fosse - di Lilli Gruber, una giornalista che ha appena scritto un libro sulle donne e su quanto siano sottovalutate e ancora subiscano sessismo e maschilismo. Eppure Sallusti, come Feltri, è ospite quasi fisso: c'è un po' di confusione e di incoerenza in questo senso. Ne parlavo ieri con Laura Boldrini, alla presentazione del libro “La grande nemica – Il caso Boldrini”: in America una persona che scrive una cosa del genere non la trovi in tv la sera stessa in prime time”.
Fin dal titolo del suo editoriale, Alessandro Sallusti solleva il tema delle donne che si fanno la guerra a vicenda, argomento che riprende nella conversazione con affaritaliani.it: “Il senso della questione è questo: a farsi la guerra, a insultarsi, a dirsene di tutti i colori sono più le donne con le donne, che gli uomini con le donne. Spesso le donne non prendono le difese delle altre donne. Quando un uomo insulta una donna, tutte le donne reagiscono dandogli del maschilista o del fascista. Ma il più delle volte sono le donne che prendono le parti degli uomini, specialmente in tv, ma anche nei dibattiti sui giornali. In questo caso si sono prese le parti di un uomo che aveva dato delle “marchettare” a sei o sette signore che erano in studio”.
Selvaggia Lucarelli risponde seccamente: “Barbara D'Urso non rappresenta l'universo femminile! Il mio tweet non era contro il mondo femminile, ma contro il giornalismo becero, che può essere sia femminile che maschile. Nel caso specifico era quello della D'Urso, ma che c'entrano “le donne”? Io scrivo almeno una cinquantina di articoli all'anno su donne che mi piacciono, questioni femminili, vittime di femminicidio... Che io ce l'abbia con le donne mi pare un po' poco credibile da sostenere, anche perché il mio pubblico è composto principalmente da donne, come chi compra i miei libri, chi viene ai miei incontri... Di certo non provo invidia per Barbara D'Urso, che si rivolge a un segmento diverso dal mio. Potrei invidiare un giornalista di livello, un direttore di un giornale, ma perché Barbara D'Urso? Questa cosa della rivalità tra donne è un po' una leggenda metropolitana, invece tra di noi c'è anche tanta solidarietà e sostegno reciproco. I peggiori insulti beceri e sessisti arrivano dagli uomini, basta guardare gli articoli degli ultimi giorni...”.
Inoltre, fa notare ad Alessandro Sallusti che l'articolo che la riguarda è stato pubblicato in prima pagina, accanto alla fotografia della ragazzina di 19 anni che ha fatto il dito medio a Salvini: “Così, tanto per proteggere una giovane donna che ha commesso una innocua scemenza dagli insulti dei leghisti, quegli insulti che notoriamente spiccano per delicatezza e attenzione al mondo femminile”, scrive Lucarelli. Il direttore de “Il Giornale” però difende la sua scelta editoriale: “Mah, ogni giornale fa quello che meglio crede. A me quella sembrava una notizia e la prova che lo era davvero è che ne hanno parlato tutti. Però io non ho esposto quella signora in quanto donna: l'avrei fatto anche se si fosse trattato di un uomo”.
Selvaggia Lucarelli infine rivela anche un aspetto personale della vicenda: “Vorrei aggiungere una cosa: fino a pochi mesi fa, la compagna di Sallusti invitava me e il mio fidanzato a cena con loro due. E non credo che Sallusti ne fosse all'oscuro. Scopro oggi che mi considera il peggio del peggio, però evidentemente la mia compagnia non gli fa schifo. In più, nel 2014, mi propose di scrivere per il suo giornale... Io non ho accettato nessuna di queste proposte e quindi ho una mia coerenza. Lui, evidentemente, è un po' confuso nei miei riguardi. Era sempre stato amichevole e interessato a me professionalmente”.
Non resta che attendere l'esito legale della vicenda. L'incontro di boxe, per restare in metafora, si svolgerà sul ring del tribunale: “Lo querelerò certamente” - conclude Selvaggia Lucarelli - "Gli ho mandato delle lettere di diffida invitandolo a rimuovere l'articolo dal sito, ma non l'ha fatto. Pertanto andrò per vie legali, chiederò un risarcimento e ci tengo a dire che non devolverò tale risarcimento a nessuno: credo che vadano risarcite la mia reputazione e la mia dignità di donna. Sarò ben felice di fare beneficienza a me stessa, ma allo stesso tempo ritengo che sia una causa con un valore simbolico. Bisogna difendere la dignità delle donne sempre, ma alcune donne non hanno le possibilità economiche per difendersi o per attaccare sul piano legale. Io le ho e quindi le utilizzerò per questa giusta causa. Inoltre ha attaccato anche un'altra categoria che mi sta a cuore: quella dei pubblicisti, che molto spesso guadagnano appena 15 euro lordi a pezzo. Che lui li apostrofi chiamandoli “sottoelenchi” di giornalisti mi pare molto irrispettoso nei confronti di una categoria che fatica ad arrivare non solo a fine mese, ma anche a fine settimana. Io sono una pubblicista di lusso, non me lo dimentico”.