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Sanremo, Cristicchi e le polemiche su "Quando sarai piccola": "A destra ho trovato più apertura mentale"

"Da 'compagno' sono diventato traditore, fascista, revisionista", accusa il cantautore

di Redazione Mediatech

Cristicchi: "Gli estremisti di sinistra mi hanno attaccato per lo spettacolo sulle foibe. Da destra invece non ho mai ricevuto insulti o minacce"

Simone Cristicchi è stato uno dei protagonisti di Sanremo 2025 con la sua commovente canzone "Quando sarai piccola", dedicata alla madre colpita da un'emorragia cerebrale. Dagli ambienti di sinistra però alcuni lo hanno accusato di aver scelto un tema così delicato al solo scopo di accaparrarsi le lacrime del pubblico. "In passato ho sempre avuto un orientamento a sinistra, ma devo riconoscere che da politici e stampa di destra ho raccolto un atteggiamento sempre rispettoso nei miei confronti e delle mie scelte artistiche", ha detto Cristicchi in una intervista al Corriere della Sera.

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Il cantautore ha ricordato poi le polemiche da parte di alcuni estremisti di sinistra nei confronti del suo spettacolo sulle foibe e gli esuli istriani: "Anche quando venivo invitato in loro contesti, con la richiesta di rappresentare Magazzino 18, mi ritrovai a declinare l’invito, ma fui rispettato per la mia scelta, perché a mio avviso certi temi devono essere universali, non sono appannaggio di destra o di sinistra. Rischiano di essere strumentalizzati, e invece devono essere di tutti".

Cristicchi alla domanda se gli piace Giorgia Meloni risponde: "Io sono per l’inclusione e sto dalla parte degli ultimi. Mi piace chiunque, al di là dei partiti, faccia scelte di umanità e solidarietà. Come hanno fatto altri giornalisti e commentatori, e molti altri no, la Meloni, che non conosco, ha difeso non tanto me e la mia canzone ma il diritto di cantarla senza per forza vederci sporcizia dentro. Per questo la ringrazio molto per le parole che ha speso. Ripeto: a destra ho trovato sempre un’apertura mentale maggiore, mi hanno rispettato per il coraggio e la mia onestà intellettuale".

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"Quando ho fatto teatro di stampo antifascista non ho mai ricevuto dalla destra un’etichetta, insulti o minacce; cosa che invece è avvenuta a parti invertite.  - ha aggiunto  - Quando ho messo in luce i chiaroscuri delle complicate vicende del confine orientale, da sinistra è arrivata la fatwa, e improvvisamente da 'compagno' sono diventato traditore, fascista, revisionista. Eppure dico le stesse cose che il presidente Mattarella sostiene nei suoi discorsi".

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