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TikTok boom, Donald Trump prova a salvarlo in zona Cesarini. La mossa di TheDonald (cosa c'è dietro...)
Il sostegno di Trump si aggiunge alla battaglia legale già intrapresa autonomamente da Tiktok. Il primo round è andato al governo Usa. Il secondo...
TikTok, Donald Trump prova a salvarlo in zona Cesarini. La mossa di TheDonald (cosa c'è dietro)
A tempo quasi scaduto Donald Trump prova a salvare Tiktok. Il presidente eletto ha infatti chiesto alla Corte suprema di sospendere la legge che interdirà il social cinese dagli Stati Uniti a meno che ByteDance, l’azienda proprietaria, non lo venda entro il 19 gennaio a un acquirente approvato dal governo e non legato a Pechino.
La legge in questione è stata approvata lo scorso aprile dal Congresso, preoccupato dai rischi di possibili interferenze del governo cinese con gli affari statunitensi.
Tuttavia, di acquirenti all’orizzonte non se ne vedono e l’obiettivo di Trump, allora, è quello di trovare una soluzione alternativa. In attesa del verdetto della Corte suprema, va sottolineato che per il tycoon non sarà facile rivedere la legge, sia per i tempi sia perché essa gode di un ampio sostegno bipartisan nelle aule di Camera e Senato. Tra i campioni dell’opposizione al social cinese, tra l’altro, ci sono alcuni big del Partito repubblicano, come Mitch McConnell, leader del Gop al Senato, e Marco Rubio, l’uomo scelto da Trump come futuro segretario di Stato. “Dobbiamo vietare questo potenziale spyware prima che sia troppo tardi”, aveva scritto Rubio in un editoriale sul Washington Post nel 2022.
La simpatia di Trump per Tiktok è cosa abbastanza recente e stride con la narrativa che lui stesso alimenta di una guerra geo-economica alla Cina. Durante il suo primo mandato, Trump aveva cercato di approvare alcuni provvedimenti, poi caduti nel vuoto, per vietare l’app. Ora se ne fa paladino. Il 16 dicembre Trump ha incontrato a Mar-a-Lago il ceo di Tiktok Shou Zi Chew. Salvare il destino a stelle e strisce della piattaforma, del resto, era un obiettivo dichiarato in campagna elettorale.
Da quando è stato eletto, The Donald non ha perso occasione di sottolineare l’importanza che per lui ha avuto Tiktok nel raggiungere il secondo mandato. Per esempio, il 17 dicembre ha ricordato che è grazie al social che ha potuto raggiungere molti giovani i cui voti lo hanno aiutato a vincere. Tiktok, infatti, è stato parte centrale della campagna elettorale di Trump, che ha condiviso sui suoi canali video con cameo di celebrità oppure dietro le quinte inaspettati. Il 22 dicembre, durante un comizio in Arizona, il futuro presidente ha confermato nuovamente la simpatia per l’app e l’intenzione di muoversi contro la legge che vuole bandirla. “Avevamo miliardi di visualizzazioni, miliardi e miliardi di visualizzazioni", ha detto durante un comizio in Arizona. “Mi hanno portato una classifica, ed era un record. Era così bello da vedere e mentre la guardavo, ho detto, ‘Forse dovremmo tenere questo stronzo in giro ancora per un po' di tempo’”.
Il sostegno di Trump si aggiunge alla battaglia legale già intrapresa autonomamente da Tiktok. Il primo round è andato al governo Usa, con un tribunale di appello che ha respinto il ricorso del social, secondo cui la legge di divieto si basa su rischi del tutto ipotetici e di cui mancano le prove. Il secondo è ancora in corso: il 18 dicembre Tiktok ha chiesto alla Corte suprema di rivalutare il caso, sostenendo che vietare un’app costituisce una violazione del primo emendamento della Costituzione americana. Il 10 gennaio le parti verranno ascoltate. Dal canto suo, Trump non commentato la questione.
Un ban di Tiktok negli Usa potrebbe avere ripercussioni globali e costituire un precedente importante, ma azioni legali contro la piattaforma sono state già abbracciate da altri. L’Albania, per esempio, lo ha vietato per un anno, mentre l’Unione europea ha avviato un’indagine in merito alle interferenze con le elezioni in Romania.