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Vita in Diretta: il consigliere Laganà solleva il caso sul programma di Rai1
I contenuti della trasmissione di Lorella Cuccarini e Alberto Matano finiscono nel mirino del Consigliere di Amministrazione Rai scelto dai dipendenti
Mentre l'opinione pubblica era distratta dal caso di Bruno Vespa, già sgonfiatosi e rivelatosi una tempesta in un bicchier d'acqua, a La Vita in Diretta - in onda in fascia protetta su Rai1 nel pomeriggio dell'Ammiraglia - accadevano fatti rilevanti.
Il consigliere di amministrazione Riccardo Laganà, nominato dai dipendenti Rai, ha sollevato il caso sulla sua pagina Facebook ufficiale indirizzando una lettera aperta alla direttrice della Prima Rete Teresa De Santis, all'Ad Fabrizio Salini e al Produttore Esecutivo Adele Pistolese.
Il titolo della lettera di Laganà è già esplicativo: "Vita in Diretta, abbiamo un problema?"
"Durante la puntata della Vita in Diretta del 17 u.s." scrive il Consigliere, "è stato dedicato uno spazio al confronto/scontro tra vegetariani e onnivori in cui, in maniera del tutto scomposta, si condannano quanti scelgono di nutrirsi in modo totalmente vegetale (vegano) nel rispetto degli animali e dell'ambiente. L'apertura dello spazio, con i titoli di giornali sul ledwall insieme al conduttore che con aria preoccupata e grave evidenzia il pericolo di ictus per i vegani, riassume tragicamente in sé la conclusione a cui si vuole arrivare".
E ancora: "Sempre il conduttore definisce il prof Calabrese, presente in studio, arbitro imparziale sul tema. Purtroppo però la sua storia contraddice questa veste. Vi ricordo che Calabrese ha prestato il suo volto per uno spot istituzionale andato in onda sulle reti RAI che promuoveva il consumo di latte come alimento fondamentale. Lo spot realizzato in collaborazione con il Ministero della Sanità è stato bloccato dallo IAP come messaggio ingannevole: https://ilfattoalimentare.it/lav-latte-campagna.html "
"E' oltremodo grave" prosegue il consigliere, "il fatto che il Prof. Calabrese citi lo studio dell'università di Oxford senza portare prove e senza spiegare il meccanismo che contribuirebbe a provocare l'ictus rendendo tutto molto confuso e disordinato, continuando strumentalmente a condannare chi decide di non mangiare animali e derivati e guardandosi bene dal citare altrettanti studi che provano invece che l'alimentazione vegana è totalmente compatibile con tutte le fasi della vita. E' noto anche che il tipo di alimentazione incide molto sulle risorse della terra e sull'inquinamento ed è ormai un tema che si dibatte su molti tavoli internazionali (IPCC, ONU, FAO)".
"Quanto esposto" conclude Laganà, "per raccomandare che nella trattazione di argomenti così complessi e delicati è necessario un serio contraddittorio di tipo scientifico nel rispetto del pluralismo e del servizio pubblico.Da contratto di servizio siamo chiamati ad informare correttamente sempre! E' la nostra mission e non può essere derogata dal Calabrese di turno, da autori purtroppo poco attenti o da costosi consulenti scientifici; purtroppo invece debbo constatare che si preferisce la solita narrazione da "tifo da stadio", come pericolosamente detto dalla conduttrice, in cui gruppi di persone vengono derise e relegate ai margini senza poter esprimere mai in modo onesto le loro opinioni avvalorate, come in questo in questo caso, da una comunità scientifica sempre più ampia. L'inclusione sociale è un concetto che alberga sempre troppo poco in RAI purtroppo. Nel rispetto della autonomia editoriale della rete credo però sia però doveroso uno spazio riparatorio sul tema. Un caro saluto".
Come se non bastasse, il giorno successivo, 18 settembre, sempre nell'àmbito della Vita in Diretta e in uno spazio presentato da Alberto Matano, andava in onda un video dedicato alla torbida e agghiacciante vicenda dei "Diavoli della Bassa", con testimonianze di bambini che raccontavano di abusi (o presunti tali, visto che è stato riaperto il caso dopo i fatti di Bibbiano) doviziosamente sottotitolate nel caso non si capissero a sufficienza. Le voci infantili ripetevano stralci quali: "Il mio papà e la mia mamma mi hanno fatto del male... mi portava in posti brutti, in un cimitero, e in casa di altre persone"; e ancora: "Ci hanno spogliati, picchiati lì in mezzo"; "però poi c'era il prete che lui faceva la messa dedicata al diavolo. Poi a certi bambini gli aprivano qua e usciva fuori tutto il sangue". Atmosfere da film horror con - per l'appunto - testimonianze di bambini in fascia protetta, in orari in cui una volta andavano in onda i cartoni animati. La puntata che ha ospitato il video shock (visibile qui, clicca per guardarlo) ha fatto per giunta flop con il 14% di share, a riprova che la rincorsa all'horror-trash non si traduce in ascolti elevati. Anzi. Del resto, lo stesso Fabrizio Salini - fortemente indignato al riguardo - ha imposto un giro di vite sull'uso spregiudicato della cronaca nera su Rai1.
Ci si domanda per l'ennesima volta: ma il capostruttura Stefano Rizzelli, il capoautore Vincenzo Galluzzo non si rende conto della gravità di tali argomenti trattati in orari così accessibili ai minori facilmente influenzabili? E occorreva addirittura chiamare un consulente esterno, Alessandro Banfi, già oggetto di polemiche sollevate dallo stesso Laganà e dal Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi riguardo al suo reclutamento e ai suoi emolumenti (pagati con i soldi pubblici)?
Si è puntato il dito contro Vespa che va in onda in seconda serata, ma qui parliamo di fascia protetta! Del pomeriggio, una volta appannaggio della Tv dei Ragazzi e ora autentico Far West finanziato dal Canone. La lettera del consigliere Laganà avrà riscontro da parte dei vertici? Attendiamo con trepidazione.