Medicina
Alzheimer, la solitudine fa perdere la testa

di Paola Serristori
Sentirsi soli fa male. Non solo all'anima. Secondo i risultati dello studio di Nancy J. Donovan, Brigham and Women's Hospital and Harvard Medical School, Boston, della durata di dodici anni su 8300 adulti sessantacinquenni, la solitudine aumenta del 20 per cento la rapidità del declino cognitivo, con o senza depressione (la depressione si aggiunge a peggiorare il quadro clinico: metà di coloro che ammettevano di sentirsi soli hanno sviluppato una grave depressione nel corso di dieci), indipendentemente dal grado di istruzione, dal contesto sociale, e dallo stato di salute generale. Per solitudine s'intende - spiega Donovan ad Affari – la “percezione di essere socialmente isolato”. Dunque, un sentimento di sofferenza che va oltre la presenza di qualcun altro nella stessa dimora o la relazione di amicizia attraverso social networks. In un prossimo studio saranno visualizzati con Neuro-immagine i meccanismi che si attivano nel cervello che soffre di solitudine e contemporaneamente perde abilità e si ammala di decadimento cognitivo lieve, la cosiddetta Mild Cognitive Impairment (MCI), o demenza.