Medicina

Collagene: la nuova frontiera della ricerca italiana

Collagene: la nuova frontiera della ricerca italiana per la cura delle patologie dell'apparato muscolo-scheletrico

Il rapido e continuo incremento delle patologie dolorose a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, di pertinenza ortopedica, traumatologica, reumatologica, fisiatrica e di Medicina dello Sport, ha stimolato i ricercatori di tutto il mondo a trovare nuove possibili soluzioni, farmacologiche e non-farmacologiche, per alleviare il dolore di milioni di pazienti. In Italia solo per le malattie reumatiche si contano più di 5 milioni di pazienti, con un costo a carico della collettività di oltre 4 miliardi di euro l’anno per l’assistenza socio sanitaria e per perdita di produttività dei lavoratori colpiti[1].

 

Per tali patologie viene fatto largo uso di antidolorifici FANS, per una spesa complessiva in Italia nel 2018 di 152 milioni di euro (rapporto OsMed 2018 -AIFA). Sebbene utili, i dati clinici hanno però chiarito come l’uso prolungato di Pain Killer crei un effetto negativo nel processo di guarigione/miglioramento, rallentando, paradossalmente, la produzione proprio della proteina deputata ai processi di riparazione dei tessuti.

 

È in questo contesto che da circa dieci anni un filone di ricerca, tutta italiana, si è concentrata sul collagene e sul suo ruolo centrale, svolto tanto nell’inizio quanto nello sviluppo e nella risoluzione di molte patologie, dolorose e degenerative, a carico di ossa, tendini, legamenti, muscoli, fasce e cartilagini. Almeno 31 studi clinici e decine di migliaia di pazienti curati in ospedali pubblici e cliniche universitarie in tutto il mondo hanno dimostrato l’efficacia di una nuova generazione di medical device iniettabili a base di collagene che hanno permesso di intervenire sulla patologia senza limitarsi al pain killing ma agendo contemporaneamente sulla riparazione e rimodellamento dei tessuti e sul recupero funzionale.

 

GUNA, azienda leader in Italia nel settore della rierca, produzione e distribuzione di farmaci e dispositivi medici di origine biologico-naturale, ha promosso il 2° Congresso Internazionale “Collagen in the Pathologies of the Musculo-Skeletal Apparatus - Painful diseases of Joint & Muscle System. Important contribution of Collagen Medical Devices” in programma sabato 16 novembre a Milano, allo scopo di condividere, esplorare e definire lo stato dell’arte della ricerca e dell’esperienza clinica sulla terapia iniettiva a base di collagene nelle patologie muscolo-scheletriche grazie alla presentazione, da parte di importanti speaker, di trials clinici controllati, ricerche di base, case series e case reports, di fronte ad un pubblico di quasi 500 medici provenienti da tutto il mondo.

 

I Collagen Medical Device hanno permesso di colmare un vuoto terapeutico per molte affezioni dolorose muscolo-scheletriche nelle quali il ricorso agli anti-infiammatori e ai cortisonici non può essere l’unica soluzione, e per molte altre per le quali la disponibilità di una matrice collagenica facilmente iniettabile (prescindendo da procedure chirurgiche) era solo un’ipotetica aspirazione.

 

“L’esperienza di 10 anni circa sull’uso dei Collagen Medical Device su tutti i distretti anatomici interessati da patologie osteo-artro miofasciali acute, croniche e post traumatiche, ha ampiamente dimostrato, grazie all’uso clinico quotidiano nel mondo, l’efficacia del collagene, iniettato localmente a livello articolare e periarticolare. Il successo a livello nazionale e internazionale dei 13 Collagen Medical Device iniettabili è garantito dalla efficacia e semplicità di esecuzione delle iniezioni locali e dal posizionamento in loco di questa molecola, opportunamente elaborata, che ha evidenziato assoluta efficacia clinica e sicurezza senza effetti collaterali locali o generali .”                                                                                       

 

Prof. Leonello Milani, Chief Chairman 2nd International Congress

 

Il collagene

 

Ø Il collagene è la proteina (peso molecolare 300 KDa) più abbondante negli organismi dei mammiferi, rappresentando ca. il 5-6% del peso corporeo di un uomo adulto (Van der Rest et Al., 1991); un terzo (Trentham et Al., 1977) o un quarto (Lynsenmeyer, 1991) di tutta la massa proteica degli animali superiori è collagene, dalle ossa ai tendini, dalle capsule articolari ai muscoli, dai legamenti alle fasce, dai denti alle sierose, dalla cute alla matrice extracellulare (ECM).

Ø Si ipotizza che il gene ancestrale deputato alla sintesi di collagene sia evoluto nella forma attuale per successive mutazioni a partire da un’unica unità di sole 54 coppie di basi. Attualmente il gene per il collagene a2 è di ca. 38.000 coppie di basi.

Ø La differenza generale tra proteine funzionali, che intervengono nei processi biochimici, enzimatici, immunitari, recettoriali di membrana e/o transmembrana e proteine strutturali, che contribuiscono all’impalcatura degli organismi superiori (tessuto connettivo sensu lato, e – più specificatamente – tessuto fibroso), non è definita e cruciale nel collagene.

Ø Il collagene VI, ad es., gioca un ruolo essenziale anche nei processi di adesione, replicazione e sopravvivenza cellulare attraverso le interazioni (cross-talk) con le integrine e/o altri recettori transmembrana (Pfaff et Al., 1993; Jan et Al., 2004), evidenziando entrambe le funzioni: l’assenza genetica del collagene VI provoca gravi alterazioni morfo-funzionali delle fibre muscolari ed apoptosi, agendo direttamente sul mitocondrio (Rizzuto, 2003) per assenza di regolarizzazione del poro di transizione (di permeabilità) (ultimo Aut. cit.).

Ø La “salute” del collagene è – in ultima analisi – la salute dell’individuo: nell’uomo, il picco di biosintesi collagenica avviene dal 45° al 60° anno di età (in Heine, 2009): da questo momento si assiste a rapidissima caduta, unitamente a quella di elastina e di proteoglicani (in Milani, 2004 a)[2].

 

Per ulteriori informazioni: https://collagenmd.guna.com/