Medicina

Coronavirus, attenzione alla mascherina, messa male pone a rischio gli occhi

di Daniele Rosa

Le indicazioni del dottor Claudio Savaresi del Poli San Marco di Zingonia (Bergamo).

La mascherina è diventata ormai parte della nostra vita ed indossarla in maniera corretta è assolutamente indispensabile per proteggere noi e gli altri. L’uso scorretto, infatti, ci espone a rischio contagio ma non solo. Posizionare male il dispositivo rischia di arrecare altri danni, specialmente agli occhi, creando problemi come fastidi e irritazioni fino alla cosiddetta “congiuntivite da mascherina”.

Se non aderisce perfettamente al naso, infatti, il dispositivo di protezione di naso e bocca genera un passaggio d’aria che fa sì che il fiato risalga lungo le guance e raggiunga gli occhi, provocando fastidi.

Ne parliamo con il dottor Claudio Savaresi Primario Unità Operativa Oftalmologia Policlinico San Marco - Zingonia (BG); Direttore C. B. V. Palazzo della Salute Istituto Clinico Sant’Ambrogio – Milano e Responsabile Scientifico VISTA System Ophthalmology Research Center – Milano.

Dottor Savaresi quali i motivi di questi fastidi?

“Il differenziale tra la temperatura corporea e quella ambientale genera, all’interno della mascherina, una sorta di condensa ricca di microrganismi che, sfruttando il passaggio d’aria lasciato dal dispositivo, può raggiungere gli occhi.  I batteri buoni addetti alla protezione del cavo orale e innocui in tale sede e le forme batteriche della cute, quando presenti, entrambi trasportati dal fiato verso l’alto, possono risultare aggressivi sugli occhi e provocare infezioni anche gravi. Per questo la situazione si aggrava qualora siano presenti forme di infezione dermiche intorno alla bocca”.

Come si manifestano i problemi sugli occhi?

“In generale, la prima conseguenza dello scorretto uso della mascherina, si può manifestare sugli occhi, con fastidi generici e stanchezza a livello oculare che, se trascurati, possono evolvere in problematiche più gravi che necessitano dell’intervento dello specialista. Un’attenzione di riguardo va riservato alla congiuntivite batterica che può essere indotta proprio dall’utilizzo improprio della mascherina, la cosiddetta “congiuntivite da mascherina”.

Non si puo’ confondere l’infezione con un sintomo da Covid-19?

“Spesso il rischio è confondere l’infezione con un sintomo del Covid-19. Per questo è necessario che sia uno specialista a pronunciarsi, così da distinguere, tramite diagnosi differenziale, una patologia di origine batterica da una di causa virale che può destare più sospetto in termini di Coronavirus”.

Altri problemi legati all’uso delle mascherine?

“Questi dispositivi di protezione inoltre, quando sono a contatto diretto della palpebra inferiore, con la complicità della trazione dell'elastico che mantiene bloccata la mascherina, possono provocare un piccolo spostamento del bulbo oculare che se viene mantenuto per molte ore durante l'arco della giornata, può provocare una dissimmetria dell'asse visivo, generando astenopia, cioè stanchezza visiva. Bisogna fare attenzione inoltre, all’effetto combinato generato da mascherina e luce blu, che rischia di alterare lo strato idrolipidico del film lacrimale e di conseguenza, lasciare il campo libero ad agenti patogeni. Quando si sta tanto tempo davanti ad uno schermo il rischio è che la superficie oculare vada incontro a secchezza oculare per l’effetto nocivo della luce blu e per via di movimenti insufficienti delle palpebre che fanno venire meno la corretta distribuzione delle lacrime sull’occhio. Se a tutto questo si associa anche la fonte di calore generata dal respiro con un flusso di aria calda indirizzata tramite la mascherina verso gli occhi, il rischio di secchezza oculare è ancora maggiore”.

Qualche rimedio a difesa dell’occhio?

“Non dimentichiamo che se l’occhio è secco e privo di protezione è più facile che sia attaccato da agenti patogeni. Un aiuto importante e molto rapido da attuare, ci viene fornito dagli spray oculari a base di liposomi, in grado di ristabilire velocemente il film lacrimale e quindi ripristinare la barriera protettiva dell’occhio”.

Altri pericoli legati alla disinfezione?

“Un ulteriore pericolo indiretto può derivare dalla disinfezione: il mancato ricambio dei dispositivi di protezione di naso e bocca e la continua disinfezione con alcol possono essere dannosi. L’evaporazione alcolica del disinfettante utilizzato sulla mascherina, può generare stati irritativi a livello congiuntivale che, a lungo andare, si possono tradurre in congiuntivite. Sarebbe meglio preferire una mascherina nuova alla disinfezione continua, con l'uso di alcol di quella vecchia. Esistono in generale alcuni piccoli accorgimenti in grado di prevenire tutto questo. In primo luogo, il consiglio è optare per un dispositivo che si adatti al proprio viso e risulti più comodo. Si deve, poi, piegare il bordo superiore della mascherina, o aiutarsi con del nastro adesivo, in modo che rimanga aderente alla piramide nasale e non lasci spazio alla fuoriuscita del respiro verso l’alto. In generale vale sempre la regola d’oro: è importantissimo lavare e igienizzare le mani prima di indossare la mascherina, così come dopo averla rimossa, facendo attenzione a toglierla dagli elastici”.