Medicina

Covid-19: la variante kraken preoccupa anche l'Europa e l'Italia

Secondo l'OMS si tratta della sottovariante di Omicron più trasmissibile finora individuata

Secondo l'epidemiologo Ciccozzi siamo entrati nella fase endemica della pandemia da Covid- 19

Covid-19: la nuova sottovariante di Omicron, la XBB.1.5, ribattezzata Kraken, la stessa che nel giro di una settimana ha raddoppiato il numero di contagi negli Stati Uniti, quella che ha causato l'enorme ondata di contagi in Cina, è altamente contagiosa e più facilmente trasmissibile, tanto da destare preoccupazione anche in Europa.

Ritenere, però, che siamo di fronte a un potenziale ritorno dei pazienti zero e dei lockdown generali, è una narrazione distopica. Sono cambiati il contesto, la consapevolezza, gli strumenti scientifici, tecnici, normativi, amministrativi, con cui affrontiamo il virus Sars-Cov-2 e le sue innumerevoli varianti.

Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, ha detto: “Le notizie provenienti dalla Cina nelle ultime settimane hanno generato un certo allarmismo, anche se quanto sta accadendo era ampiamente prevedibile. Infatti, è inevitabile che un Paese che ha vaccinato poco, in particolare anziani e fragili, con un vaccino poco efficace sulla malattia grave, con l’improvvisa sospensione ai primi di dicembre della strategia "zero COVID" sperimenti una netta ripresa della circolazione virale e un rilevante impatto su ospedalizzazioni e decessi”.

"Riguardo la possibilità che l’elevata circolazione del virus in Cina e Stati Uniti possa generare varianti di preoccupazione in grado di determinare una nuova ondata in altri Paesi, al momento non ci sono evidenze in merito".

In particolare, l’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) il 5 gennaio ha rilasciato un aggiornamento sulla variante Kraken che non proviene dalla Cina, ma dagli Stati Uniti ed è stata già definita dall’OMS come "la sottovariante di Omicron più trasmissibile finora individuata".

L’ECDC stima che abbia un grande vantaggio di crescita rispetto alle varianti precedenti in Nord America (139%) ed Europa (137%), ma si tratta di stime associate a incertezza e non esistono evidenze che possa determinare una malattia più grave.

Secondo l’ECDC potrebbe determinare un aumento dei casi di COVID-19 anche in Europa, ma non entro il prossimo mese perché la circolazione della variante è ancora limitata. Più in generale, l’ECDC classifica Kraken (XBB.1.5) come variante di interesse e non come variante di preoccupazione.
Il report dell’Istituto Superiore di Sanità del 30 dicembre 2022 conferma la limitata circolazione di tale variante in Italia.

La nuova variante e l'opinione di Nino Cartabellotta

"Se al momento la circolazione virale in Italia, seppur ampiamente sottostimata, appare sotto controllo, gli scenari epidemiologici internazionali e il rilevante impatto dell’epidemia influenzale sui servizi sanitari, unitamente all’aggiornamento delle modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti di casi COVID-19, richiedono il potenziamento di alcune strategie di sanità pubblica per contrastare il SARS-CoV-2. Innanzitutto, è cruciale rafforzare le attività di sequenziamento, sia in termini quantitativi, sia con indagini più ravvicinate nel tempo” dichiara Cartabellotta, e continua:

“In secondo luogo bisogna aumentare le coperture vaccinali: sia del ciclo primario con tre dosi che vede oggi quasi 12 milioni di persone scoperte (6,15 milioni mai vaccinati e 5,74 milioni senza terza dose), sia soprattutto di 11,7 milioni di anziani e fragili a rischio di malattia grave che non hanno ricevuto la quarta dose; inoltre occorre somministrare un'ulteriore dose di richiamo ad over 80, ospiti RSA e over 60 con fragilità per patologie concomitanti/preesistenti, su cui purtroppo non disponiamo di alcun dato per valutare la copertura”.

“Inoltre rimane sempre valida la raccomandazione di utilizzare le mascherine nei luoghi chiusi e affollati e, come previsto dall’aggiornamento della Circolare del Ministero della Salute del 1° gennaio 2023, in caso di rilevante incremento della circolazione virale valutare l’adozione temporanea di altre misure, come il lavoro da casa o la limitazione delle dimensioni di eventi che prevedono assembramenti” conclude Cartabellotta.

Siamo entrati nella fase endemica della pandemia di Covid-19

Secondo l’epidemiologo Ciccozzi del Campus Bio-Medico "il virus evolutivamente ha trovato la situazione migliore, infetta ma non è letale per il suo ospite, cioè noi. La possibilità di un virus di cambiare non è illimitata: di qui la sua progressiva convivenza con l’uomo. Il virus endemizza, mantenendosi nella popolazione. Darà infezioni. Ma di contro troverà persone protette dalla vaccinazione e immunizzate naturalmente, quindi con blandi sintomi clinici".