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Medicina
Dieta a zona, come funziona. MENU E SCHEMA per controllare il peso e sfiammare

Dieta a zona: ecco come funziona, fa sentire sazi e lucidi

La dieta a zona è nata con il fine di togliere l’infiammazione dell’organismo, ma è poi diventata una dieta molto diffusa per restare in forma e contrastare l’invecchiamento. È nota infatti anche come la dieta pro longevità per eccellenza e presenta un vantaggio notevole. Non fa soffrire la fame e non toglie energia.

Dieta a zona, come funziona: contrasta l’invecchiamento

Creata dal biochimico Barry Sears, la dieta a zona consente di ridurre l’infiammazione silente dell’organismo e di restare in forma. Non fa avvertire il senso di fame tipico delle diete, fa al contrario sentire sazi e in piena energia. Ne beneficia anche la mente. Durante i giorni di dieta si resta infatti lucidi.

“Ho cominciato a elaborare la Dieta Zona alla fine degli Anni 80 con l’obiettivo di realizzare una strategia nutrizionale appropriata per tenere sotto controllo quegli ormoni (gli eicosanoidi) che sono alla base dei processi di infiammazione” ha spiegato l’ideatore. “Dovete sapere che nell'82 il Premio Nobel per la medicina era stato dato a chi aveva compreso come questi ormoni fossero fattori essenziali nell’attivazione dell'infiammazione sistemica in tutto l'organismo, la stessa che poi causava patologie croniche, accelerando inoltre l'invecchiamento. E infatti la Zona è stata messa a punto con l'obiettivo di essere una dieta antinfiammatoria, da seguire per tutta la vita”.

Dieta a zona, come funziona: tutti i benefici

La dieta a zona non è finalizzata solo e necessariamente alla perdita di peso, come la maggior parte delle dite dimagranti. Mira infatti al raggiungimento di diversi benefici psicofisici. Controlla gli ormoni, la glicemia, il peso, il senso dell’appetito e riduce l’infiammazione.

Dieta a zona: dieta bilanciata, con carboidrati e grassi

La dieta a zona ideata da Sears è una dieta bilanciata e non proibitiva. Prevede infatti anche il consumo di carboidrati e grassi.

Dieta a zona menu: lo schema giornaliero

La dieta a zona prevede uno schema semplice da seguire e anche piacevole. Rispetto ad altre diete dimagranti non elimina completamente l’uso dei grassi e prevede il consumo di carboidrati.

Secondo lo schema base, in ogni pasto del giorno deve essere presente una certa quantità di proteine, poi devono esserci i carboidrati e una piccola quantità di grasso buono (come quello fornito dall’olio extravergine d’oliva o dall’avocado).

La dieta a zona consente dunque di mangiare e fa sentire sazi.

Dieta a zona, cosa si mangia: alimenti consigliati e sconsigliati

Ecco quali sono gli alimenti sconsigliati e quelli consigliati nella dieta a zona.

“È necessario limitare quei carboidrati che causano un rapido aumento dei livelli di insulina, vale a dire pane, pasta, cereali e amidi. Perché? Semplice: possono produrre un aumento dell’infiammazione” ha spiegato Barry Sears. “Per lo stesso motivo occorre limitare l’assunzione di grassi saturi e grassi Omega-6”.

I cibi consigliati sono invece “fonti proteiche magre come carni bianche e pesce, carboidrati a basso indice glicemico, e cioè verdure non amidacee e frutta, olio d’oliva e frutta secca in guscio. Avrete notato che si tratta degli ingredienti fondamentali della dieta mediterranea; e infatti si può considerare la dieta Zona come l’evoluzione della Mediterranea per l’ottenimento di un migliore controllo ormonale” come ha raccontati Barry Sears ad Elle.

Dieta a zona, come funziona: si basa sui livelli di proteine, non sulle calorie assunte

La dieta a zona non si basa sulle calorie, ma sui livelli di proteine per mantenere la massa muscolare. La quantità di proteine consentita è individuale, dipende infatti dall’attività fisica svolta e dalla massa muscolare. Il fabbisogno proteico che si ricava in base a questi parametri va poi suddiviso in porzioni uguali da distribuire nell’arco della giornata.

Dieta a zona: il bilanciamento di proteine e carboidrati

Altro punto essenziale della dieta a zona è il bilanciamento di proteine e carboidrati. Questo bilanciamento consente di produrre una reazione ormonale.

Ad ogni pasto la quantità di proteine individuata va bilanciata con una precisa quantità di carboidrati. Questi devono essere superiori di un terzo alla quantità di proteine. Bisogna inoltre calcolare anche una certa percentuale di grassi buoni.

“Se si seguono correttamente queste indicazioni, le calorie saranno assunte secondo questa proporzione: 40% da carboidrati, 30% da proteine e 30% da grassi. Un rapporto che stabilizza in maniera ottimale i livelli di zuccheri nel sangue (glicemia), oltre a ridurre l'infiammazione negli adipociti che permettono all'organismo di liberare grasso immagazzinato per produrre energia. Risultato: non si sentirà fame, né affaticamento”.

Dieta a zona, menu: la colazione è il pasto più importante

Barry Sears ha spiegato che “la colazione è il pasto più importante, dal momento che il nostro serbatoio è a secco dopo il digiuno notturno. Una colazione Zona potrebbe essere composta da yogurt greco con 15 grammi di mandorle”.

Ecco il menu della dieta a zona per gli altri pasti della giornata.

Spuntino a metà mattina: un piccolo frutto e un pezzo di formaggio oppure un bicchiere di vino rosso con un pezzo di formaggio.

Dieta a zona, pranzo: verdure alla griglia come antipasto, poi pesce grigliato e infine frutta come dessert.

Spuntino pomeridiano: un piccolo frutto e un pezzo di formaggio oppure un bicchiere di vino rosso con un pezzo di formaggio.

Dieta a zona, cena: pollo alla griglia, verdure grigliate o al forno. Poi frutta come dessert.

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