Elettrosmog: come difendersi: consigli contro l’inquinamento elettromagnetico
Gli effetti sulla salute dell’elettrosmog possono essere ridotti adottando comportamenti cautelativi: i 10 consigli per ridurre l'elettrosmog in casa e ufficio
Elettrosmog, consigli per difendersi
È di appena qualche mese fa la sentenza di Ivrea che ha stabilito come "Un uso improprio del cellulare può causare il tumore al cervello" imponendo all’Inail il risarcimento al lavoratore.
Ormai è certo che un’eccessiva esposizione alle onde elettromagnetiche fa male, tuttavia nella nostra quotidianità l’utilizzo di tecnologie potenzialmente pericolose è sempre più presente se non quasi irrinunciabile, come difendersi dunque dall’inquinamento elettromagnetico almeno in quei luoghi dove trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, ovvero in casa ed in ufficio?
La Società italiana di medicina ambientale (Sima) ci fornisce un pratico decalogo - appena presentato ufficialmente presso l'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro' - per ridurre rischi di esposizione umana all’elettrosmog in ambienti indoor: 'Elettrosmog. 10 consigli utili per ridurre l'esposizione all'inquinamento elettromagnetico'
10 consigli contro l’elettrosmog
Il decalogo contro l'elettrosmog redatto dalla Società italiana di medicina ambientale - Sima elenca dunque alcune misure e comportamenti pratici che i cittadini possono decidere di adottare per ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici non ionizzanti.
La Società Italiana di Medicina Ambientale - Sima precisa che si tratta solo di consigli, che non si basano assolutamente sulla comprovata pericolosità dei campi elettromagnetici (Cem) ai livelli che si riscontrano nella vita di tutti i giorni.
- In caso di eccessivo utilizzo del forno a microonde evitare la permanenza in sua prossimità.
- Collocare i babyphone a distanza dal lettino e programmare l'unità bambino sulla funzione di attivazione vocale.
- Impiegare le apparecchiature elettriche ed elettroniche alla massima distanza possibile.
- Evitare di dormire tenendo lo smartphone, magari anche in carica, e altri dispositivi elettronici (radiosveglie, segreteria telefonica, eccetera) poggiati sul comodino vicino a noi.
- Non tenere inutilmente accesi, in ambienti domestici di lunga permanenza, apparecchi elettrici ed elettronici.
- Introdurre i bambini all'utilizzo di apparecchiature elettriche ed elettroniche, incluso i telefoni cellulari, il più tardi possibile. In questo modo si possono ridurre i tempi di esposizione nelle nuove generazioni per le quali l'esposizione inizia in età precoce rispetto alle generazioni precedenti.
- Utilizzare i telefoni cellulari in condizioni di alta ricezione del segnale e in zone ad alta copertura dalle reti di telefonia mobile. Preferire chiamate brevi e, in caso di lunghi colloqui, utilizzare auricolari e sistemi viva-voce. Preferire telefoni cellulari di recente generazione che sono caratterizzati da un assorbimento elettromagnetico più basso.
- Limitare l'uso del telefonino, computer portatile e tablet con scheda Wi-Fi attivata all'interno di un'auto in movimento.
- Posizionare le antenne dei sistemi Wi-Fi, Bluetooth e reti senza fili in ambienti domestici meno frequentati. Nell'uso del laptop, si consiglia di interrompere la connessione Wi-Fi per evitare che la continua ricerca di una rete generi inutili esposizioni.
- Progettare la struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro, cosi come delle abitazioni civili, in modo tale da minimizzare l'esposizione ai campi elettromagnetici
Società italiana di medicina ambientale – Sima: contro l’elettrosmog adottare precauzione
Gli effetti di un'esposizione elevata oggi riconosciuti sono la stimolazione dei tessuti elettricamente eccitabili (nervi e muscoli). Tuttavia "la scienza non è ancora in grado di dare assicurazioni assolute circa l'impatto sulla salute delle emissioni elettromagnetiche. Meglio, pertanto, un approccio precauzionale per mantenere le esposizioni ai più bassi livelli possibili", afferma Luciano Mescia, professore associato di Campi Elettromagnetici del Politecnico di Bari.
La maggiore preoccupazione associata all’elettrosmog, infatti, "riguarda la possibilità di effetti biologici dovuti a esposizioni prolungate, che possono innescare processi alla base di malattie degenerative e cancro", spiega Alessandro Miani del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell'Università di Milano e presidente Sima, meglio quindi adottare le precauzioni.