Infarto, Omega-3 riparano il cuore dopo un infarto. Scoperta sulle OMEGA-3
Omega-3 aiutano a riparare il cuore dopo un infarto. Cuore, la scoperta sui farmaci Omega-3
Infarto, Omega-3 aiutano a riparare il cuore dopo un infarto. SCOPERTA SULLE OMEGA-3
Omega-3 aiutano a riparare il cuore dopo un infarto Studio Policlinico Gemelli. I farmaci Omega 3 non solo sono capaci di ridurre il rischio cardiovascolare e i grassi nel sangue, ma possono anche aiutare a 'riparare' i danni del cuore dall'infarto. Questi farmaci sono al centro di uno studio, pubblicato su Circulation, coordinato da Massimo Massetti, direttore dell'Uoc di Cardiochirurgia del Policlinico Gemelli di Roma e titolare della Cattedra di Cardiochirurgia dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Omega-3 aiutano a riparare il cuore dopo un infarto miocardico acuto
Infarto e Omega 3, la relazione. La ricerca ha analizzato gli effetti dell'assunzione di alte dosi di farmaci Omega-3 in pazienti che avevano subito un infarto miocardico acuto (IMA) dimostrando che alte dosi di Omega-3, possono intervenire positivamente nel rimodellamento del muscolo cardiaco.
INFARTO E OMEGA 3: LO STUDIO
"I risultati di questo studio - commenta Massetti - sono particolarmente importanti, infatti, dopo un infarto miocardico acuto si verificano delle alterazioni del muscolo cardiaco che dipendono dal grado di sofferenza ischemica legata alla diminuzione dell'afflusso di sangue al cuore. Queste alterazioni vanno dalla necrosi del tessuto con successiva cicatrice fibrosa (infarto vero e proprio) a variazioni di forma e dimensioni del ventricolo sinistro. Questi cambiamenti morfologici possono essere reversibili, con appropriati interventi, nella fase iniziale dopo occlusione coronarica. Se non si interviene, o se si interviene tardivamente, si instaura una progressiva dilatazione del ventricolo colpito dall'infarto con peggioramento della performance contrattile. Questo processo, viene definito di "rimodellamento" e, in base alla gravita', puo' condizionare la successiva prognosi della malattia".