Medicina

Mai così pochi infermieri in Italia: “A rischio l'art. 32 della Costituzione”

di Redazione

Calano ancora le domande di accesso ai corsi di laurea di Infermieristica: l'allarme di Fnopi

È necessario che la “questione infermieristica” sia affrontata nella sua totalità, sottolinea la Federazione. La sfida odierna sulla carenza di infermieri va affrontata, oltre che quantitativamente con l’offerta formativa, anche qualitativamente con l’evoluzione degli attuali percorsi formativi offerti ai giovani futuri infermieri, “i veri garanti dell’assistenza”.

Ed ecco le proposte di Fnopi: innanzitutto, il finanziamento delle lauree magistrali abilitanti a indirizzo clinico, “per avere infermieri specialisti in grado di gestire una filiera assistenziale composta da più professionisti con livelli di competenze diversificate per rispondere ai bisogni sempre più complessi della popolazione”; secondo, il finanziamento dei docenti infermieri , “necessari a garantire la qualità formative e quindi dell’assistenza, che devono rientrare sotto il governo del ministero dell’Università e non più, come indica il Dlgs 502/1992, sotto quello delle aziende”; terzo, la revisione dei criteri di accesso ai corsi di laurea triennali (test di ammissione separato con nuove modalità; autonomia e specificità della selezione al corso).

La Federazione degli infermieri chiede inoltre un cambio immediato dei modelli organizzativi, con una maggiore autonomia infermieristica e una nuova riqualificazione, il riconoscimento della branca assistenziale infermieristica nei LEA e nuovi sbocchi di carriera e professionali. E naturalmente la retribuzione: va aumentato subito il potere contrattuale e creata un’area contrattuale separata. Va aumentata anche l’indennità di specificità infermieristica di almeno il 200% (216 euro lordi/mese).

Per la distribuzione geografica degli infermieri e per evitare fughe sull’asse Nord-Sud (così come all’estero), “si deve poi intervenire subito sulle modalità di reclutamento e ingaggio per coprire sia i singoli servizi sia le singole aree geografiche con i più giusti e motivati professionisti, in coerenza con le competenze e le specializzazioni grazie a concorsi mirati e infungibilità. “Nessuna altra soluzione – conclude la Fnopi – può essere ritenuta adeguata se prima non saranno messe in atto queste nuove misure strutturali”.