Medicina

Pediatri, In Italia è sempre più crisi. Con i pensionamenti sanità nel baratro

I dati dichiarati dalla fondazione Gimbe, che parla di "emergenza annunciata" sono allarmanti: "Ogni medico segue 100 bambini oltre la soglia"

Pediatri, è allarme carenza in Italia. Fondazione Gimbe: "Ogni medico segue almeno 100 bambini oltre la soglia massima"

In Italia mancano sempre più pediatri di libera scelta (Pls), e quelli che ci sono si trovano a dovere seguire almeno 100 bambini oltre la soglia massimale di 800 piccoli da assistere a testa, con picchi di oltre mille assistiti in Piemonte, Toscana e Provincia di Bolzano.

A lanciare l’allarme è la fondazione Gimbe, che parla di “emergenza annunciata” e sottolinea come a livello nazionale manchino circa 840 specialisti. Una carenza, spiega il presidente Nino Cartabellotta, che intreccia “questioni burocratiche, mancanza di risposte da parte delle Asl, pediatri con numeri esorbitanti di assistiti, sino all’impossibilità di esercitare il diritto d’iscrivere i propri figli al pediatra di famiglia con potenziali rischi per la salute, in particolare dei più piccoli e dei più fragili”. E la situazione non è destinata a migliorare: “Il mancato ricambio generazionale, con i pensionamenti dei prossimi anni, rischia di creare un vero e proprio ‘baratro’ dell’assistenza pediatrica in Italia”. Ma i nuovi pediatri? “Il numero di borse di studio ministeriali per la Scuola di specializzazione in Pediatria, dopo un decennio di sostanziale stabilità – osserva la Fondazione – è nettamente aumentato negli ultimi 5 anni, dai 440 nell’anno accademico 2016-2017 a 841 nel 2021-2022, con un picco di 973 nell’anno accademico 2020-2021″. E “tuttavia – avverte Cartabellotta – se da un lato è impossibile sapere quanti specializzandi in Pediatria sceglieranno la carriera di Pls e quanti quella ospedaliera, dall’altro è certo che i nuovi pediatri non saranno comunque sufficienti per colmare il ricambio generazionale“. In particolare, “l’Enpam (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Medici) – riporta ancora il report – stima che il numero dei giovani formati o avviati alla formazione specialistica coprirebbe solo il 50% dei posti di Pls necessari”.

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La carenza dei pediatri di libera scelta “deriva da errori di programmazione del fabbisogno, in particolare la mancata sincronia per bilanciare pensionamenti attesi e borse di studio per la Scuola di specializzazione. Ma “rimane fortemente condizionata sia da miopi politiche sindacali, sia da variabili locali non sempre prevedibili che rendono difficile calcolarne il fabbisogno”, prosegue Cartabellotta. “Innalzare l’età pensionabile a 72 anni e aumentare il massimale” di assistiti per ogni Pls da 800 “a mille – avverte Cartabellotta – serve solo a mettere ‘la polvere sotto il tappeto’ e non a risolvere il grave problema della carenza dei Pls. In tal senso servono un’adeguata programmazione, modelli organizzativi che puntino sul lavoro di team, grazie anche alle Case di comunità e alla telemedicina, oltre che accordi sindacali in linea con i reali bisogni della popolazione. Perché guardando ai numeri di pensionamenti attesi e dei nuovi pediatri – ammonisce il presidente – è ragionevolmente certo che nei prossimi anni la carenza non potrà che acuirsi ulteriormente”.