Pillola dei 5 giorni dopo, boom di vendite. Giù il numero di aborti. Inchiesta
Secondo Federfarma aumento record delle vendite della pillola dei 5 giorni dopoa. Giù il numero di aborti
Pillola dei 5 giorni dopo, boom di vendite. Giù il numero di aborti
E' boom delle pillole dei 5 giorni dopo. In Italia c'è EllaOne, la "pillola dei cinque giorni dopo": ne viene venduta una ogni 2 minuti. Un record di vendite mentre calano gli aborti. Federfarma ha condotto l'indagine su richiesta del Pd lombardo, che nei prossimi giorni presenterà il report annuale sulla situazione delle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) e la prevenzione.
Boom della pillola dei 5 giorni dopo: i numeri
A fare ricorso alla contraccezione di emergenza sono soprattuttto le ventenni. Le vendite in farmacia, tra gennaio e ottobre 2016, hanno raggiunto quota 200.507, una crescita di ben 15 volte rispetto al 2014, quando le pillole vendute erano state 13.401. Tra il 2014 e il 2015 l'aumento è stato del 664,2% e tra il 2015 e il 2016 del 95,8%. In compenso, le interruzioni volontarie di gravidanza sono calate del 9,3% rispetto al 2014.
Pillola dei 5 giorni dopo, ecco come funziona
EllaOne, il nome commerciale della pillola, viene venduta a 26,90 euro, non rimborsabili dal servizo sanitario, alle maggiorenni senza obbligo di ricetta né di un test medico che certifichi la gravidanza (l'obbligo resta invece per le minorenni). Una contraccezione di emergenza da utilizzare entro cinque giorni, in caso di rapporto non protetto o in cui il metodo contraccettivo utilizzato abbia fallito.
Pillola dei 5 giorni dopo, boom tra le ventenni
"Rendere libero l’acquisto di questo metodo contraccettivo d’emergenza senza l’obbligatorietà di prescrizione è stata una scelta giusta e di civiltà - ha commentato Sara Valmaggi, vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia per il Pd - Finalmente l’Italia si è allineata agli altri Paesi europei nel prevenire eventuali interruzioni di gravidanza evitando alle donne le sofferenze legate a un evento così traumatico. La relazione stessa dello scorso dicembre del ministero della Salute mette in relazione la riduzione del numero degli aborti con l’aumento delle vendite di questo farmaco. Il progresso della farmacologia e le prese di posizione chiare delle istituzioni sanitarie possono tutelare la salute oltre che ridurre inutili costi sociali ed economici".
"Il record di vendite dimostra che in Italia non c’è una cultura consapevole della procreazione - avverte però Eleonora Porcu, ginecologa, docente all’università di Bologna e vicepresidente del Consiglio superiore di Sanità - Ci si affida alla contraccezione d’emergenza e non a una vera programmazione o meno delle gravidanze. Io lo sento come un mio fallimento perché, insieme ai colleghi medici, non sono riuscita a vincere la battaglia di un’informazione corretta. Le donne hanno sempre ragione, loro se la cavano come possono. Ma perché noi non riusciamo a fare passare il messaggio di come si fa vera prevenzione di una gravidanza indesiderata, senza ricorrere a metodi d’emergenza?".