Milano

Città Metropolitana, spoglio concluso. Il ritorno di Mantovani. Dati

Elezioni Città Metropolitana: il vincitore politico si chiama Mario Mantovani

 

di Fabio Massa

Quindi, il gioco è finito e il vincitore politico si chiama Mario Mantovani, almeno nel centrodestra. Questo è il consiglio metropolitano che le urne, aperte solo per gli eletti della ex Provincia di Milano, hanno decretato. Il Partito Democratico prende 14 seggi. In ordine di preferenze, questi sono gli eletti (Mezzi 3852, Vassallo 3549, Censi 3234, Maviglia 3212, Mantoan 3204, Bocci 2994, Buscemi 2964, Ceccarelli 2934, Agogliati 2989, D'Alfonso 2856, Uguccioni 2856, Trezzi 2559, Palestra 2538, Del Ben 2460).

Forza Italia va peggio del previsto e ne riconferma sei, con una ottima affermazione di Vito Bellomo, sindaco di Melegnano, e a seguire tutti gli altri (Cocucci, Di Lauro, Musella, Ballarini, Guidi). Chi pensava che la rete creata da Mario Mantovani sul territorio fosse morta con l’inchiesta che ha colpito il suo capo, si dovrà ricredere. “E’ un bel risultato, perché abbiamo confermato lo stesso numero di amministratori, come lista, dell’altra volta, però senza Fratelli d’Italia. Lo dico da coordinatore di Forza Italia A livello personale è chiaro che la soddisfazione più evidente è che Vito Bellomo, senza avere il sostegno di nessun consigliere comunale di Milano è arrivato primo tra tutti i consiglieri metropolitani - spiega ad Affari Luca Squeri, vicinissimo a Mantovani - E’ uno schiaffo a questa legge mortificante che ha voluto la sinistra, dove Milano la fa da padrona. Peraltro è con soddisfazione che trovo che il riscontro che ebbe Mantovani due anni fa, nonostante il male che hanno voluto fargli, si è solo incrementato nei voti al suo candidato”.

«La lista di centrodestra conferma il risultato delle scorse elezioni per la Città Metropolitana. In queste elezioni si sono premiati il lavoro sul territorio e la buona amministrazione. I consiglieri avranno il ruolo di interfacciarsi con le realtà locali per cercare di sviluppare sinergie a livello sovracomunale, nonostante il Governo Renzi abbia lasciato una Città Metropolitana svuotata». È il commento del coordinatore di Forza Italia a Milano, Fabio Altitonante.

La Lega Nord, dopo tante incertezze e sorpassi e controsorpassi tra il secondo e il terzo, porta a casa due posti. Oltre al sicuro Massimiliano Bastoni, entra Cucchi al posto di Ettore Fusco. Il Movimento 5 Stelle elegge il suo capolista Marco Carrettoni, e a sorpresa anche i Civici ce la fanno con un consigliere, Alessandro Braga.

Rispetto a quanto pronosticato da Affaritaliani.it Milano (http://www.affaritaliani.it/milano/elezioni-citta-m-tutto-deciso-ecco-chi-entra-chi-no-444105.html) qualche giorno fa, le variazioni sono pochissime. Più deboli del previsto gli azzurri, che perdono un posto e arrivano a 6. Più debole del previsto la Lega Nord, che invece dei 3 previsti riconferma i due posti di due anni fa. Il Pd si dimostra tonico, e acquisisce un posto in più rispetto alle aspettative, riconfermando i 14 posti. Quindi, ricapitolando: sono state elezioni ampiamente previste, misconosciute dai cittadini e frutto di accordi di segreteria politica. Non un grande risultato per un ente che è sempre più lontano dai cittadini.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it







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