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Dario Fo, 90 anni e un 'mistero buffo': il suo archivio-museo a Verona- Foto -
Lui, autore di una espressione artistica capace di travalicare le lingue e le tecniche. Lui, potente deus ex machina in grado di trasformare la potenza dell’idea in un gesto e quindi in un’opera d’arte che supera le lingue e le tecniche. Se fossimo vissuti all’epoca degli Sforza e dei Visconti lui sarebbe stato il perfetto uomo rinascimentale: politecnico, totale, potente, globale, coerente. Qualcuno, allo Strehler, lo ha paragonato al genio di Leonardo. Che il Premio Nobel, al contrario di Fo, non l’ha mai vinto, ma ha saputo superare i tempi, i linguaggi, le età, per metterlo in connessione con una tradizione “alta”, altra, sopra tutto e tutti: proprio come se il Rinascimento non fosse mai tramontato a Milano. Un lavoro straordinario il suo, di cui cuore e galleria è stata la casa studio. “L’ingresso, quando sono arrivata la prima volta, era pressoché ostruito da tele e materiali. Stavano lavorando alla mostra per Palazzo Reale”, si ricorda nel tempio dove anche Fo è nato come attore.
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