Milano
A Milano ci sono 115mila milionari. Ma i lavoratori fuggono per i costi proibitivi
Milano continua ad attrarre ricchi e super ricchi grazie a flat tax e standing internazionale. Mentre intere categorie professionali non riescono più a sostenere i costi di una città sempre più a due velocità

A Milano ci sono 115mila milionari. Ma i lavoratori fuggono per i costi proibitivi
I milionari a Milano sono aumentati del 24% in dieci anni. E sono ora 115mila. Lo riferisce il Corriere della Sera, riportando la classifica stilata da Henley & Partners. A livello mondiale il capoluogo lombardo è salito all’undicesimo posto nella classifica delle 50 metropoli in grado di attrarre più ricchi e super ricchi. Hanno scelto Milano anche 17 miliardari. Il capoluogo lombardo è la terza tra le città europee. Dopo Londra che ha perso posizioni uscendo dalla top 5 mondiale e dopo Parigi, che ha visto crescere la sua quota di Paperoni solo del 5% negli ultimi dieci anni.
Flat tax e Milano "place for business"
A favorire Milano è stata sicuramente la flat tax per i nuovi residenti ad alto reddito, introdotta nel 2017, ma anche la sua attrattività come "place for business" e la notorietà internazionale che ha saputo conquistare negli anni come "città della moda", del lusso e del design, come conferma il boom di presenze del Salone del Mobile e del Fuorisalone. Milano negli ultimi anni ha confermato la sua forza soprattutto nella ripresa post Covid. Secondo uno studio realizzato da Assolombarda per la quarta edizione di «Your Next Milano», è la città che ha recuperato di più in termini di crescita, segnando un +8,7% di Pil dal 2019 al 2023. Meglio di Amsterdam (+8,1%), Berlino (+6,9%), New York (+4,4%), Monaco (+2,2%), Barcellona (+1,9%), Londra (+0,1%) e Parigi (ancora sotto del -2,6%). (imprese-lavoro.com)
L'allarme del questore: "Si rischia una desertificazione della città"
Numeri e statistiche che stridono con gli ormai quasi quotidiani allarmi relativi al costo della vita divenuto insostenibile per sempre più cittadini e lavoratori. Appena ieri è stato il questore Bruno Megale a riaccendere i riflettori contro il rischio di una autentica desertificazione di Milano: “Occorre seriamente ripensare a un piano di investimenti per l’abitare sul territorio riservato a categorie di servizi pubblici essenziali, tra cui certamente le forze di polizia, prima che l’esodo porti a una desertificazione del know how e delle competenze”, ha spiegato. Gli agenti di polizia, in sostanza, non possono più permettersi di vivere a Milano e scelgono di prendere casa nell'hinterland. Con tutte le difficoltà del caso. Ma le stesse problematiche le vive ad esempio il personale Atm, tanto che l'azienda di trasporti milanese fatica a trovare nuovi lavoratori. E poi c'è il personale sanitario. Tutte figure professionali fondamentali per una città come Milano.
La politica, va detto, non è sorda al problema. Ieri Regione Lombardia ed Aler Milano hanno presentato la convenzione per l’assegnazione di alloggi a canone agevolato al personale sanitario del Policlinico. E il Comune di Milano ha varato un ambizioso piano casa per migliaia di alloggi a prezzo sostenibile. Misure che ad oggi non appaiono tuttavia ancora sufficienti per una città in cui il divario tra chi può e chi non può diventa ogni giorno più ampio.