Milano
Si spacciava calciatore per avere foto da ragazzine, condannato milanese
Condanna del Tribunale di Bari: 6 anni e 2 mesi per un 49enne di Milano
Si spacciava calciatore per avere foto da ragazzine, condannato milanese
Avrebbe adescato online quattro ragazze minorenni, spacciandosi per un calciatore 15enne di una squadra di serie A, e in un caso avrebbe raggiunto dalla Lombardia, dove viveva, una delle vittime nella sua città in Puglia iniziando a pedinarla e fotografarla.
Condanna del Tribunale di Bari: 6 anni e 2 mesi per un 49enne di Milano
Il Tribunale di Bari ha condannato alla pena di 6 anni e 2 mesi di reclusione, alla multa di 40.000 euro e alla pena accessoria dell'interdizione da qualsiasi ufficio che comporti tutela, curatela, amministrazione di sostegno o rapporto di insegnamento a contatto con i minori, un 49enne di Milano per i reati di violenza sessuale aggravata dalla sostituzione di persona, pornografia minorile, detenzione di materiale personale pedopornografico. La sentenza è stata emessa al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. L'imputato è in carcere dal 4 novembre 2021.
Indagini partite dalla denuncia di una 12enne della provincia di Foggia
Le indagini della Polizia postale, coordinate dal pm di Bari Ignazio Abbadessa, erano state avviate nel settembre 2020 dopo la denuncia della mamma di una 12enne della provincia di Foggia che aveva scoperto nel proprio cloud, collegato all'account di posta elettronica condiviso con la figlia, immagini autoprodotte a contenuto sessualmente esplicito. Le foto intime - hanno accertato le indagini - erano state inviate dalla ragazza su richiesta del suo "fidanzato virtuale" conosciuto su Instagram. Lui, hanno ricostruito le indagini, avrebbe adescato la 12enne facendole credere di essere un calciatore e le aveva anche inviato una sua fotografia in cui era ritratto con la maglia della squadra. Dagli accertamenti sui social e' emerso che la maggior parte dei follower del profilo dell'imputato risultavano appartenere a ragazze minorenni e che con almeno quattro di loro il 49enne avrebbe mantenuto un rapporto virtuale facendosi inviare video e foto di natura pedopornografica.