Milano
Truffa dei diamanti, imprenditore arrestato per auto-riciclaggio
Arrestato Maurizio Sacchi, imprenditore attivo nel settore della vendita di diamanti: sviluppi dell'indagine sulle truffe subite da Diana Bracco e Vasco Rossi
Truffa dei diamanti, imprenditore arrestato per auto-riciclaggio
I finanzieri del Comando provinciale di Milano hanno arrestato Maurizio Sacchi noto imprenditore nel settore della promozione e della vendita dei diamanti nel Nord-Italia per il reato di auto-riciclaggio. Sacchi e' il titolare della societa' Dpi. L'attivita' in argomento costituisce lo sviluppo dell'operazione denominata "Crazy Diamond", coordinata dalla procura della Repubblica di Milano con il pm Grazia Colacicco, che aveva portato, nel febbraio 2019, al sequestro di beni per oltre 700 milioni di euro, nonche' nel gennaio 2020 di quote societarie e attivita' finanziarie per un controvalore di circa 34 milioni di euro. Tra le vittime della truffa c'erano anche Diana Bracco e Vasco Rossi.
Nell'ottobre dello scorso anno veniva, inoltre, notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 87 persone fisiche e 7 persone giuridiche, tra cui 5 noti istituti di credito, a vario titolo coinvolti in condotte di truffa aggravata, autoriciclaggio, impiego di denaro, beni o utilita' di provenienza illecita, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorita' pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati. L'indagine aveva consentito, in particolare, di accertare la commissione di una truffa, dell'ordine di diverse centinaia di milioni di euro, ai danni di decine di migliaia di risparmiatori, da parte di societa' che, attraverso il sistema bancario, promuovevano e vendevano diamanti a prezzi notevolmente superiori rispetto all'effettivo valore, prospettando agli investitori rendimenti irrealistici ed applicando loro esorbitanti provvigioni. Gli ulteriori sviluppi investigativi, scaturiti dall'approfondimento della gestione operativa di una delle societa' le cui quote erano gia' state sottoposte a sequestro, consentivano di ricostruire una complessa operazione di riciclaggio, "strutturata" con il contributo di un imprenditore operante nel settore finanziario, Nicolo' Maria Pesce, gia' sottoposto a misura cautelare in carcere nei giorni scorsi, per occultare, attraverso l'interposizione di societa' operanti nel Centro- Nord Italia nei piu' diversificati settori economici, parte dei proventi della truffa realizzata ai danni dei risparmiatori. Le attivita' sono state effettuate a Roma, Ancona e Porto Recanati.