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Milano
Voting Machine: prove fallimentari di democrazia digitale. Il commento
Voting Machine

Nessun commento politico, nessuna considerazione sulla opportunità di maggiore o minore autonomia della mia regione, la Lombardia. Ma una esperienza vissuta sulla mia pelle.

Ho presieduto il seggio 458 di Milano (via Mantegna), ho decenni di esperienza in questo ruolo. I referendum monoquesito, con la vecchia e obsoleta prassi cartacea, erano una passeggiata rispetto a quello che è successo ieri sera (22 ottobre).

Ore 23.35 operazioni terminate, chiavette consegnate da un po’, buste chiuse. Tutto a posto. Il seggio è stanco (siamo lì dalle 6.45), reclamerebbe un meritato riposo. Condizionale d’obbligo perché ci viene comunicato che non se parla proprio: il libero tutti potrà essere dato solo dopo che “via Vico” (così dicono gli esponenti della Polizia Locale) avrà dato il suo ok al funzionamento delle chiavette. Non importa se i dati contenuti gelosamente in queste memorie sono stati registrati su appositi report in carta termica e riportati sui verbali dal diligente Segretario (il mio team è stato inappuntabile, grazie ragazzi!), si deve stare lì. Al freddo…perché nel plesso di via Mantegna (e non è la prima volta che accade) i termosifoni sono gelidi dall’iniziodelle operazioni di sabato 21.

La protesta lievita, al pari della stanchezza: i toni della voce si alzano e, quando si minaccia palesemente una uscita in massa, poco dopo arriva il liberatorio “potete andare”. Siamo ormai alle 0.45. Ma in molti altri seggi con cui siamo stati in contatto la “reclusione” è durata fino a poco prima delle 3…Colpa delle chiavette in mobilità nello scarso traffico notturno? Mah, chi può dirlo. Sarebbe bastato verificarle in loco e trasferire i dati elettronicamente. In fondo avremmo dovuto avere a disposizione anche i Digital Assistant. Anche qui condizionale d’obbligo, vista la scarsa preparazione e affidabilità di questi lavoratori “momentanei” selezionati e formati da Manpower (così ci han detto loro): per fortuna in ogni seggio c’era qualche smanettone che si è performato sul campo!

PS – la maggiore preoccupazione, alla vigilia, erano gli anziani che sarebbero dovuti essere in difficoltà con la tecnologia. Questa la bella sorpresa del referendum: capelli bianchi e tablet non sono più come il diavolo e l’acqua santa.

Giovanna Guzzetti

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