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Ministro Di Maio, servono meno regole e più lavoro
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico
‘Dobbiamo andare avanti come governo nella tutela delle persone lavoratori dipendenti degli esercizi commerciali che, a causa delle liberalizzazioni, sono sprofondati nella giungla degli orari di apertura e chiusura, cercando invano di battere i centri commerciali, rimanendo aperti 12 ore al giorno e 7 giorni su 7’. Lo scrive su Facebook il ministro e capo politico del M5S, ricordando che «ci sono sempre più 'riders' in ogni categoria, giovani e meno giovani senza orario di lavoro, persone senza 'diritto alla disconnessione, lavoratori che pur di lavorare sono disposti a non guadagnare’.
Ed allora avanti.Nel Paese sommerso dalle regole , è giusto metterne altre che blocchino le uniche due cose che servono a questa disastrata Italia: lavoro e deregulation.
Un Paese sommerso dalle regole e senza lavoro
Una delle poche buone azioni fatte dal Governo Monti fu quella di liberalizzare l’apertura degli esercizi commerciali. Una norma riflessasi in maniera positiva sia sull’economia che sul modus vivendi della società.
Negli Stati Uniti, dove il lavoro e l’economia crescono a ritmi importanti, la parola che si conosce su questo versante è ‘deregulation’. Senza se e senza ma.
Possibile che al Governo a nessuno venga in mente ,ad esempio, che esiste una moltitudine di universitari impegnati negli studi solo per il 50% del loro tempo che sognerebbe di poter guadagnare qualcosa con un paio di ore aiutando in un bar, magari in una biblioteca, o lavando macchine o aiutando anziani a sbrigare faccende.
Quanti di noi senior aspettavano il Natale per poter andare a distribuire , guadagnando qualcosa, i Panettoni della Motta e dell’Alemagna.
Un po’ di fatica ma quanto gusto alla fine nel prendere qualche soldo. Un guadagno che serviva, magari, per un paio di giornate sulla neve con la ragazza o con gli amici.
Un Paese sommerso dalle regole e senza lavoro
No adesso non si può’.
Qualche proprietario di bar sarebbe così irresponsabile di rischiare (Asl, Lavoro,Inps, Sindacati) di prendere un giovanotto/a per il fine settimana a servire ai tavoli nei periodi delle feste?
Una innocua storta del ‘lavoratore’ gli creerebbe una causa interminabile e costosa per sfruttamento di manodopera. E senza parlare dei costi.
Qui non si dice di dare spazio alla sfruttamento di nessuno ma solo permettere ai nostri giovani di poter passare magari un paio di mesi guadagnandosi qualcosa senza troppe formalità.
Meglio allora che stiano chiusi in camera attaccati alla playstation.
E allora visto che lavoro non se ne incontra parrebbe giusto in nome di un ’rischio sfruttamento’ chiudere qualcosa che funziona. In fondo non c’è da sorprendersi perché qui da anni teniamo aperta una società come Alitalia che macina solo perdite. Ma questo è un altro film.
L’idea del Ministro pentastellato, a parte l’indiscusso problema economico che creerebbe ( i centri commerciali e i negozi guadagnano quando sono aperti e non se rimangono chiusi), ne creerebbe un altro di tipo sociale, costringerebbe la gente a cambiare un ‘modus vivendi’, ormai entrato nelle abitudini.
Un Paese sommerso dalle regole e senza lavoro
Molte famiglie alla domenica scelgono, invece della gita fuori porta, il giro al centro commerciale più vicino o magari verso quello un po’ più lontano.
I grandi curiosano e fanno un po’ di shopping, i più piccoli si divertono nei centri giochi dedicati a loro, e i giovani hanno l’occasione di portarci la ragazza o il ragazzo, o fanno amicizia, in una mezza giornata all’insegna del relax e della massima sicurezza.
Certo perché difficilmente in questi centri ci trovi clandestini o zingari che ti costringono a tenere stretto il portafoglio.
E poi a mezzogiorno un hamburger o una pizza o per festeggiare, magari un compleanno. Insomma una semplice domenica italiana dove ci si diverte, si spende qualcosa, si fa girare l’economia.
Senza contare le migliaia di posti di lavoro, a tempo determinato e indeterminato che su queste domeniche di aperture ci fanno qualche guadagno di straordinari o qualche centinaia di euro se sono studenti part time.
E’ così insensato chiedere di liberare l’Italia da mille lacci e laccioli?
E’ così insensato chiedere ai signori del Governo di permettere a questo paese di vivere?
Perché il Governo non domanda agli italiani cosa ne pensano?
Forse in questo caso il Vaffa Day potrebbe essere una risposta.