Auto e Motori

Mercato auto a settembre -10,7% crescita per le elettriche: Crisci (UNRAE) chiede il rifinanziamento degli incentivi

Settembre vede un calo delle immatricolazioni del 10,7%, ma le auto elettriche crescono del 29%, sottolineando l’importanza di rifinanziare gli incentivi per il 2024.

Il mercato automobilistico italiano continua a risentire degli effetti di una crisi prolungata, segnando una contrazione del 10,7% a settembre 2024 rispetto allo stesso mese del 2023.

Le immatricolazioni si sono fermate a 121.666 unità, in calo rispetto alle 136.316 di settembre 2023. La flessione segue il già pesante calo a doppia cifra registrato in agosto, confermando una tendenza negativa per il settore.

La crescita delle BEV e l'importanza degli incentivi

Nonostante il calo complessivo del mercato, una nota positiva viene dalle auto elettriche. Le BEV (Battery Electric Vehicles) hanno registrato una crescita del 29% nel mese, portando la loro quota di mercato al 5,2%. Si tratta di un aumento significativo rispetto al 3,6% di settembre 2023, grazie soprattutto all'influenza degli incentivi statali. Anche se le PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicles) sono rimaste stabili al 3,4% di quota, il totale delle vetture elettrificate ha raggiunto l'8,6% del mercato.

Michele Crisci, Presidente di UNRAE, ha commentato i dati sottolineando l'importanza di sostenere ulteriormente la transizione verso l'elettrico. "I risultati di settembre, con un secondo calo consecutivo delle immatricolazioni, ma una forte crescita delle BEV, evidenziano l'urgente necessità di rifinanziare gli incentivi per la fascia di autovetture con emissioni 0-20 g/Km di CO2, rendendo immediatamente disponibili i 240 milioni di euro di fondi residui degli incentivi 2024."

Il ruolo del governo e della politica europea

Durante il Consiglio di Competitività, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha presentato una proposta per una nuova politica industriale europea, in cui l’Italia chiede una revisione anticipata delle regole per lo stop ai motori endotermici, attualmente fissato per il 2035. L'Italia propone tre condizioni fondamentali: l'istituzione di un fondo di sostegno per la filiera automotive, la promozione della neutralità tecnologica (includendo biofuel, e-fuel e idrogeno), e una strategia per l'autonomia nella produzione di batterie.

Riforma fiscale e supporto pluriennale

Crisci ha anche ribadito la necessità di una riforma fiscale per il settore delle auto aziendali, con l'obiettivo di legare la deducibilità dei costi e la detraibilità dell'IVA alle emissioni di CO2. Ha inoltre evidenziato l’urgenza di convocare tavoli interministeriali sulla fiscalità del settore per favorire la competitività delle imprese italiane. La richiesta dell’UNRAE è di garantire un piano di sostegno pluriennale per il triennio 2025-2027, ripristinando almeno i 250 milioni di euro originariamente previsti per il 2025, ma poi dirottati per il Decreto Coesione.

Un mercato in trasformazione

Il mercato italiano, in continua evoluzione, evidenzia dinamiche diverse a seconda della categoria di vettura. Le auto ibride, che comprendono sia le full hybrid che le mild hybrid, rappresentano una quota sempre maggiore del mercato, salendo al 43,9% in settembre. Le auto a benzina e diesel, invece, continuano a perdere terreno, fermandosi rispettivamente al 25,4% e al 12,7%. Tra le alimentazioni alternative, il GPL cresce, mentre il metano rimane marginale.

Il futuro dell’automotive in Italia

La richiesta di Crisci è chiara: per garantire la transizione energetica del settore automotive in Italia, è necessario un sostegno continuativo e ben strutturato da parte del governo. Solo così sarà possibile incentivare l’acquisto di auto elettriche e ibride, riducendo le emissioni di CO2 e favorendo un rinnovo del parco auto circolante che possa contribuire sia alla sostenibilità ambientale che alla sicurezza stradale.

Le proposte dell’Italia nell’ambito della politica industriale europea, insieme a una riforma fiscale nazionale, rappresentano un passaggio cruciale per affrontare le sfide del futuro, in un contesto di crescente competitività internazionale e di necessità di decarbonizzazione. L’obiettivo di un mercato a emissioni zero entro il 2035 potrà essere raggiunto solo con un piano coerente e condiviso, che metta al centro sia le esigenze delle imprese che quelle dei consumatori.