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Mercato dei veicoli industriali in caduta libera: novembre chiude a -24,6%

Drastica contrazione per i veicoli industriali: cali significativi in tutte le fasce di peso. Starace (UNRAE) invoca interventi strutturali per salvare il settore.

Redazione Motori

Il mese di novembre 2024 ha segnato un netto passo indietro per il mercato dei veicoli industriali in Italia.

Secondo le stime del Centro Studi e Statistiche di UNRAE, basate sui dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni si sono fermate a 1.967 unità, in calo del 24,6% rispetto alle 2.609 registrate nello stesso periodo del 2023.

La contrazione, generalizzata su tutte le fasce di peso, rappresenta un campanello d’allarme per l’intero comparto, già alle prese con dinamiche economiche e strutturali complesse. In particolare, il segmento dei veicoli di peso compreso tra 3,51 e 6 tonnellate ha registrato la flessione più marcata, con sole 55 unità immatricolate, in calo del 32,9% rispetto alle 82 unità dello stesso mese dello scorso anno. I mezzi di peso medio (tra 6,01 e 15,99 tonnellate) hanno visto un calo del 18%, mentre il segmento più significativo, quello dei veicoli sopra le 16 tonnellate, ha registrato un pesante -25,3%, passando da 2.199 a 1.643 immatricolazioni.

Un settore in difficoltà strutturale

“Le difficoltà del comparto sono evidenti e non possono essere attribuite solo a fattori contingenti,” ha dichiarato Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE. Secondo Starace, il problema va ricercato in una serie di sfide strutturali che richiedono interventi urgenti da parte del Governo e delle istituzioni europee.

Le misure attualmente in campo, come gli incentivi per la rottamazione dei veicoli più inquinanti, non sembrano sufficienti per invertire la tendenza. “Il prossimo click-day del 16 dicembre consentirà al massimo la sostituzione di circa 200 veicoli pesanti vetusti, una goccia nel mare rispetto alle necessità del settore,” ha sottolineato Starace, aggiungendo che senza un’azione decisa, il 2025 rischia di portare una flessione ancora più marcata, stimata tra il 10% e il 15%.

Transizione ecologica e competitività

Starace ha evidenziato la necessità di adottare una visione a lungo termine per sostenere il comparto. Tra le proposte principali, l’istituzione di un Fondo pluriennale per accompagnare il settore nella transizione ecologica, supportando al contempo la competitività delle imprese italiane nel contesto europeo.

“Non possiamo limitarci a misure emergenziali. È necessario un approccio integrato che coinvolga sia il livello nazionale sia quello comunitario. Decisioni strategiche come quelle proposte nel report Draghi di settembre sono cruciali per rilanciare il settore e garantire la sostenibilità economica delle imprese di autotrasporto,” ha concluso il Presidente di UNRAE.

Uno sguardo al futuro

Nonostante il mercato abbia chiuso i primi undici mesi del 2024 con un calo complessivo contenuto (-0,8%), le prospettive per il prossimo anno sono cupe. L’intero settore guarda con preoccupazione agli sviluppi futuri, nella speranza che politiche di ampio respiro possano mitigare una crisi che, per ora, non sembra avere soluzioni facili.

La sfida è aperta e riguarda non solo il comparto dei veicoli industriali, ma l’intera filiera dell’autotrasporto, elemento chiave per la logistica e l’economia italiana.