Auto e Motori

Roberto Vavassori e’ il nuovo presidente di ANFIA

ANFIA si propone come interlocutore stabile e privilegiato del Governo, capace di fornire una bussola industriale e le indicazioni tecnologiche

L'Assemblea Generale degli Associati ANFIA, svoltasi a Roma nella mattinata di oggi,

ha eletto Roberto Vavassori – Chief Public Affairs Officer e membro del Board di Brembo – alla Presidenza dell’Associazione per il quadriennio 2023-2026.

A seguire, si è svolta l’Assemblea Pubblica ANFIA che, alla presenza del Sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy Massimo Bitonci, si è concentrata sul tema della transizione tecnologica ed energetica della filiera automotive delineandone gli scenari futuri. Moderata da Gian Luca Pellegrini, Direttore di Quattroruote, si è poi aperta una tavola rotonda, in cui si sono confrontate le strategie e le misure di politica industriale per accompagnare le imprese nella trasformazione in tre dei maggiori Paesi europei: Italia, Francia e Polonia.

Dopo la relazione d’apertura del Presidente uscente Paolo Scudieri, il Neo-Presidente Roberto Vavassori ha introdotto i lavori soffermandosi su tre elementi centrali del percorso evolutivo intrapreso dall’industria manifatturiera, automotive in particolare: decarbonizzazione, digitalizzazione e regolamentazione.

“Dobbiamo fare un grande sforzo per riportare la razionalità e l’analisi dei dati all’interno dei processi politici – ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente ANFIA. Decarbonizzazione e digitalizzazione sono percorsi avviati in tutti i più importanti mercati e nei prossimi anni accelereranno l’introduzione di veicoli innovativi sotto molti punti di vista. Dobbiamo sviluppare tutti competenze digitali spinte sia nei nostri processi industriali che nei prodotti che verranno richiesti dai clienti. 

In riferimento al tema decarbonizzazione, dobbiamo specificare che, nei processi produttivi della filiera, l’energia è responsabile per quasi l’80% dell’impronta carbonica. Decarbonizzare significa quindi pianificare fonti affidabili e non solo intermittenti di energia rinnovabile, che, per il nostro Paese, sono pari a circa 200mila miliardi di watt ora ogni anno per sostituire le fonti fossili attuali di energia elettrica.