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Nave da guerra Usa nello stretto di Taiwan. La Cina s'infuria

di Redazione Esteri

I rapporti tra Usa e Cina si complicano. Prima l'incontro statunitense con Taiwan, ora l'interferenza via mare. Xi Jin Ping minaccia: "Difenderemo la sovranità"

A destare il sospetto è il pessimo tempismo dell’azione “di routine”. Negli scorsi giorni infatti Pechino ha condotto esercitazioni di guerra massicce attorno a Taiwan per tre giorni. Di conseguenza, l’avvicinamento statunitense alle acque che circondano le Isole Spratly - un arcipelago nel Mar Cinese meridionale - hanno fatto scattare l’allarme di Pechino, che contende la zona con Filippine, Taiwan, Malaysia, Vietnam e Brunei.

La miccia dell’inasprimento tra Cina e Usa è stata l’incontro in California del 5 aprile scorso tra Kevin McCarthy, presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti e il presidente taiwanese, Tsai Ing-wen. In proposito, il ministro degli esteri taiwanese Joseph Wu aveva condannato Pechino per le esercitazioni intorno all’isola in un’intervista rilasciata alla CNN, dichiarando: “Guardando le esercitazioni militari e anche la loro retorica, sembra che stiano cercando di prepararsi a lanciare una guerra contro Taiwan - ha detto Wu - Il governo taiwanese considera la minaccia militare cinese come qualcosa che non può essere accettato e la condanna".

Xi Jin Ping, dal canto suo, non arretra di un passo, anzi, ha invitato le forze armate a "rafforzare l'addestramento militare orientato al combattimento reale", ha riferito l'emittente statale Cctv, che secondo le valutazioni dell'intelligence statunitense sarà entro il 2027. Proprio sulla potenziale azione militare cinese, Taiwan "non abbassa la testa", dichiarando che: "I leader cinesi ci penseranno due volte prima di decidere di usare la forza contro Taiwan. E non importa se nel 2025 o nel 2027 o anche oltre, Taiwan deve semplicemente prepararsi", ha concluso il ministro Wu.