Milano, 19 ott. (Adnkronos Salute) - Ogni ora circa cinque pazienti ricoverati in ospedale contraggono un’infezione. Numeri che mettono in evidenza come quello delle infezioni ospedaliere sia un problema da non sottovalutare e da affrontare con attenzione.“Come azienda da sempre abbiamo cercato di lavorare a sostegno delle equipe chirurgiche per poter supportare gli ospedali nella gestione di questa importante complicanza. Un’infezione nel 30% dei casi si trasforma in un decesso e in un restante 30% può richiedere l’accesso alle terapie intensive o un nuovo intervento”. Spiega Alessandra Polo, General Manager di Ethicon, in occasione del 39° Congresso di Acoi, l’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani.Il problema delle infezioni ospedaliere diventa ancora più delicato in questo momento storico e Alessandra Polo prosegue: “In un momento come questo post pandemico è importante utilizzare le risorse al meglio per poter trattare un numero elevato di pazienti. Per gestire questo problema abbiamo collaborato sia con le società scientifiche che con le istituzioni per poter garantire innanzitutto quella che è una diffusione di consapevolezza del problema e degli impatti che può portare al sistema sanitario. Abbiamo inoltre sviluppato un programma di formazione sia per le classi chirurgiche sia per tutti gli operatori del sistema diffondendo le linee guida per la gestione delle infezioni ospedaliere. Abbiamo anche sviluppato delle tecnologie che aiutino a prevenire quello che è il rischio infettivo. Il 50% delle infezioni è infatti prevenibile con le giuste pratiche e una tecnologia a supporto”.Il 39° Congresso Nazionale di Acoi diventa così anche l’occasione per presentare il progetto Consensus Statement sul tema delle infezioni del sito chirurgico dal titolo “Italian Position Paper on SSI Prevention” che Johnson & Johnson supporterà tramite un contributo non condizionante e sarà sviluppato secondo il metodo Delphi. “Ci sembrava doveroso partecipare a questo progetto – sottolinea Alessandra Polo – Ci auguriamo che il Consensus Statement possa essere propulsivo nella presa di responsabilità da parte del sistema sanitario nel favorire quelle che sono le buone pratiche e l’adozione delle tecnologie correlate all’abbattimento del rischio infettivo”.
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