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Pensioni news impressionanti da Poletti e sindacati. Crolla Inps? Pensioni!!!

6 aprile Poletti-sindacati incontro per novità su pensioni Ape e non solo

Pensioni Inps, novità: per le pensioni attenzione al 6 aprile. Confronto decisivo tra Poletti e i sindacati sulle pensioni. APE, Opzione Donna e pensioni giovani: il tavolo governo-sindacati prosegue il 6 aprile.

Pensioni, governo e sindacati: l'incontro tra il ministro Poletti e le organizzazioni sindacali è previsto per giovedì 6 aprile e sul tavolo di discussione finiranno le pensioni dei giovani. La tabella di marcia sta rispettando i programmi annunciati dallo stesso Poletti al termine del precedente confronto che si è tenuto lo scorso 23 marzo. Diverso invece il discorso relativo al rispetto dei tempi per il varo dei decreti attuativi finalizzati alla riforma pensioni. Il dialogo tra Governo e sindacati si è notevolmente raffreddato e questi ultimi, per urlare il proprio dissenso contro i ritardi dei decreti attuativi soprattutto per l'Ape e quota 41, non escludono forme di protesta da mettere in pratica nei prossimi giorni.

PENSIONI, NOVITA' IMPORTANTI SULLE PENSIONI

L'attesa dei decreti attuativi riguarda principalmente gli strumenti previdenziali che consentono l'uscita anticipata dal lavoro: APE volontario e APE sociale. Nei confronti del primo strumento, la posizione dei sindacati è estremamente critica in quanto non si reputa uno strumento valido per superare i problemi introdotti dalla legge Fornero in merito alla flessibilità in uscita. Diverso il discorso per l'APE sociale che invece, a parere della CGIL, rappresenta un concreto passo in avanti soprattutto per quei lavoratori maggiormente colpiti dall'innalzamento dei requisiti pensionistici previsti dalla stessa legge Fornero. Nello specifico:

APE volontaria: ne possono usufruire i dipendenti pubblici e privati che abbiano compiuto i 63 anni di età ed essere a 3 anni dalla pensione di vecchiaia. In entrambi i casi con almeno 20 di contributi versati.
APE sociale: vale lo stesso limite di età ma con 30 anni di contributi nel caso di assistenza a familiari invalidi, nel caso di una propria invalidità o nel caso di disoccupazione; 36 anni invece per docenti della scuola dell'infanzia, degli educatori ed educatrici dei nidi di infanzia.

Poletti ha confermato la presenza di ritardi imputabili alla ricerca di necessari assestamenti per i quali, al cospetto di elementi di criticità, occorre continuare a confrontarsi. Ed è proprio in occasione del prossimo tavolo tra Governo e sindacati che al centro del discorso relativo alla riforma previdenziale verrà inserita la questione pensioni giovani. Quindi di parlerà di previdenza per i giovani, della ritardata entrata nel mercato del lavoro e delle carriere discontinue.