Politica
Antifascismo, la sinistra lo porta in Ue. Altro modo per screditare il governo
Il caso Acca Larentia e le mosse del Pd
Schlein sente odore di Europa...
Chissà forse Elly Schlein vuole cominciare ad riassaporare l'aria di Bruxelles, in vista di una sua discussa ma probabile candidatura alle europee, o forse più prosaicamente la segretaria del pd, con tre passaporti, cerca nei suoi alleati all'estero quella credibilità ed autorevolezza, che ormai pochi in Italia le riconoscono. Non si spiega in altro la richiesta accolta per pochi voti di far tenere un dibattito nell'aula plenaria di Strasburgo su quanto accaduto ad Acca Larenzia qualche giorno fa in occasione della commemorazione dei tre poveri giovani missini barbaramente uccisi nel 1978 da estremisti rossi. “Lotta contro la rinascita del neofascismo in Europa, anche sulla base del corteo svoltosi a Roma il 7 gennaio", questo il titolo del dibattito in agenda Martedì 16 gennaio.
"Tutti ovviamente dimenticano i morti innocenti di Acca Larentia e strumentalizzano contro Giorgia Meloni una commemorazione che si svolge nelle stesse modalità da quarantacinque anni. Tutti gridano all'inesistente 'pericolo fascismo': la sinistra lo fa per riempire il proprio vuoto programmatico, i marconiani per deviare l'attenzione dalle proprie difficoltà interne, i russi per giustificare la loro guerra di aggressione contro l'Ucraina. Uno spettacolo penoso, basato su menzogne e ipocrisie, che fa indignare noi e chiunque abbia davvero a cuore il bene dell'Italia e ci spinge a difendere con ancora più forza la verità storica, la dignità nazionale e le nostre libere scelte in politica estera". Queste le parole del capo delegazione di fdi al Pe Carlo Fidanza per commentare la decisione di aprire un dibattito in plenaria su un tema che con l'Europa avrebbe a dir la verità ben poco da spartire.
Ma evidentemente la sinistra italiana ritiene che il saluto romano rituale di 200 giovani, per commemorare tre giovani barbaramente assassinati 46 anni, meriti la ribalta del Parlamento europeo in seduta plenaria. Senza contare che questo gesto ha contribuito anche ad alimentare la propaganda russa, che anche su questo ha costruito il suo paravento per attaccare l'Ucraina, come evidenziato da un lungo post da sapore vagamente delirante della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Insomma una polemica che sta cominciando a diventare stucchevole anche in Italia, ora la si vorrebbe portare, in chiara chiave strumentale, in vista delle elezioni europee, anche in Europa.
Un segnale di provincialismo e di mancanza credibilità e di scarso coraggio da parte di una classe politica di sinistra, che non riesce a trovare da tempo il bandolo della matassa per risultare credibile agli occhi del suo elettorato. Tra le altre cose il gruppo Ecr aveva proposto di aprire anche un dibatitto, sempre a Strasburgo, per garantire che sia fatta piena giustizia sui delitti ancora impuniti compiuti dal terrorismo politico, ma la sinsitra ha invece bocciato questa proposta, aprendo ulteriori dubbi sulla vera finalita’ del dibatitto sui fatti di Acca Larenzia, coem sostiene Nicola Procaccini, copresidente dello stesso Ecr “Siamo alle solite, il Pd preferisce strumentalizzare gli inesistenti allarmi neofascisti in Europa pur di attaccare il governo italiano e lo fa nel peggiore dei modi, dimostrando di non avere a cuore una memoria condivisa per le tante vittime, sia di destra sia di sinistra degli anni di piombo, i cui assassini circolano ancora liberi e impuniti.”
Appare chiaro il tentativo della sinistra di trascinare la pretestuosa polemica sul pericolo fascista in Italia anche in ambito europeo, approfittando della crescita esponenziale di alcuni partiti di estrema destra in mezza Europa. Ma la sinistra italiana sembra in questo caso peccare di eccessivo provincialismo perché si attacca ad una polemica legata ad un particolarissimo e tragico periodo storico, che probabilmente la maggior parte degli eurodeputati nemmeno conosce. L'eccidio di Acca Larentia nel quartiere Tuscolano a Roma, infatti, e uno dei più cupi episodi della nostra storia repubblicana. Esso contribuì a una degenerazione della lotta politica e dell'odio ideologico tra le opposte fazioni negli anni di piombo, oltre che al mantenimento di uno stato di tensione caratteristico della prima repubblica. Per molti militanti neofascisti, le cose cambieranno totalmente dopo quel 7 gennaio 1978: molti di loro, dopo gli avvenimenti di quel giorno, decisero infatti di intraprendere il percorso della lotta armata.
Una strage che occorre ribadirlo rimane ancora impunita e che dovrebbe indignare per la morte di tre giovani innocenti e non per il saluto di qualche irriducibile nostalgico, che usa l'occasione della commemorazione, così come le curve degli stadi, per ripetere quel gesto che rappresenta una certamente stupida e poco edificabile identificazione ed una appartenenza ad un gruppo, molto probabilmente più che ad un vero e proprio rituale nostalgico in memoria di un regime, ormai morto e sepolto dalla storia. Il fatto che ora al governo ci sia un partito di maggioranza relativa, strumentalmente accostato al ventennio fascista ( malgrado la sua leader e presidente del Consiglio sia nata nel 1977) e che tra sei mesi si terranno le più importanti elezioni europee della storia, certamente ha avuto il suo peso nel creare un polverone che e‘ arrivato fino a Strasburgo.
Difficile pensare che tutto questo possa avere reali effetti a livello politico ed elettorale, a meno che non si voglia puntare all'ennesimo maldestro ed inopportuno tentativo di screditare il governo Meloni, tra le altre cose nell'anno di presidenza del G7. Probabilmente al pd per tornare a guadagnare consensi, a cominciare proprio dalle europee, serviranno ben altri solidi argomenti, che questo. Sempre che la leadership attuale sia in grado davvero di trovarli questi argomenti politici e anche di recuperare quel contatto con il mondo reale che da tempo pare aver ormai perso.