Ap, alfaniani spaccati in tre. Verso una doppia scissione. Tutti i nomi
Alternativa Popolare, caos sulle alleanze. Ecco chi sta con chi nel partito di Alfano
Alternativa Popolare, ovvero un partitino ormai del 2%, dilaniato da correnti e lotte intestine. Il rinvio della Direzione Nazionale chiamata a decidere sulle alleanze politico - elettorali cela una spaccatura profonda. I gruppi in Ap sono addirittura tre.
Angelo Alfano, insieme alla ministra Beatrice Lorenzin, a Fabrizio Cicchitto e al leader del Partito in Sicilia Giuseppe Castiglione, vuole a tutti i costi l'alleanza con il Partito Democratico e con Matteo Renzi. Dall'altra parte il gruppo di chi sogna invece un ritorno nel Centrodestra formato da Roberto Formigoni, Gabriele Albertini e da Raffaele Cattaneo. In mezzo c'è la posizione del coordinatore nazionale Maurizio Lupi, sostenuto dal numero uno in Calabria Tonino Gentile, che al massimo potrebbe accettare la corsa solitaria alle urne ma mai un'intesa con il Pd.
Il problema è che il ministro degli Esteri di fatto ha già un accordo con Renzi, verbale, e soprattutto teme fortemente di mancare il 3%. Almeno in alleanza con i dem - ragionano gli alfaniani - qualche seggio dovrebbe essere quasi sicuro nell'unonominale (Renzi avrebbe offerto ad Ap 8 collegi alla Camera e 4 al Senato).
Nel caso dovesse prevalere la linea di Alfano, è molto probabile una scissione verso destra. Formigoni, Albertino e Cattaneo andrebbero o con Idea di Gaetano Quagliariello o con Stefano Parisi e comunque nella nascente 'quarta gamba' del Centrodestra. Che farà Lupi è la vera domanda, e insieme a lui Maurizio Sacconi. Difficile l'ok all'intesa con il Pd, l'ipotesi piuttosto è quella di chiedere a Berlusconi ospitalità direttamente nelle liste di Forza Italia. Fatto sta che il centrino rischia seriamente di spaccarsi e di diventare ancora più "ino".