Assemblea Pd, sui social resta solo la tagliata della Boschi.La foto di Affari - Affaritaliani.it

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Assemblea Pd, sui social resta solo la tagliata della Boschi.La foto di Affari

Monica Setta

E' diventata virale la foto del piatto di frutta ordinato da Matteo Renzi nella giornata della scissione del Pd... tagliata destinata a Maria Elena Boschi

Ha fatto parlare sui social una foto- diventata quasi virale- del buffet ordinato da Matteo Renzi nella giornata della scissione del Pd. L'immagine ritraeva un piatto di frutta che era stato recapitato dai solerti camerieri del Parco dei principi, il lussuoso cinque stelle scelto dai "dem" per l'assemblea, nella saletta riservata da 20 posti dove l'ex premier ha fatto colazione insieme ai suoi. La tagliata di ananas, fragole e mele, stando ai rumors, era stata opzionata per Maria Elena Boschi, la bellissima Zarina del renzismo che, soprattutto in questi momenti di crisi, cerca di mantenere la linea come può evitando farinacei ed alcolici.

Della giornata più lunga di Renzi rischia così, secondo il web, di rimanere alla storia un "post" che sta facendo il giro della rete con i commenti più ironici, irriverenti, abrasivi. Signora mia, ē proprio vero che la rivoluzione non ē un pranzo di gala, semmai ē uno spuntino light. Matteo, infatti, si era raccomandato con il suo staff: niente spaghetti al ragù di bersaniana memoria o vino rosso che fa troppo " mieru" alla pugliese dunque rimanda l'incoscio direttamente al governatore Michele Emiliano, l'uomo che ieri sera - dopo vari avant e dietro front- ha posto la pietra tombale sull'unità del partito firmando, in una stringata nota con Rossi e Speranza, il divorzio dal Pd. Noi siamo, resteremo i "ggiovani" - il nuovo che, avanzando si ē sfracellato, ma forse torna chissà in Italia tornano sempre tutti- quelli che mangiano poco, bevono solo acqua minerale, fanno palestra e guardano ad una sinistra avveniristica che faccia a meno di diritti vetusti, solo " chiacchiere e distintivo", roba già trapassata.

Renzi ha imposto un cerimoniale rigidissimo all'albergo romano affacciato sul verde di villa Borghese di cui ha affittato una sala per 900 persone a sedere più svariati extra al modico prezzo di circa 60mila euro. Niente superalcolici, al massimo soft drink o centrifughe alla carota e allo zenzero. Anche nel momento dell'addio -una fase importante si ē conclusa, ora si va al congresso a fine aprile ma il risultato ē tutt'altro che scontato- il Rottamatore- rottamato ha voluto mantenere il suo aplomb marcando la distanza dai tortellini dell'emiliano Pierluigi Bersani così come dalle orecchiette alle cime di rape del pugliese Emiliano.

Quando sul palco l'ex magistrato gli ha chiesto in extremis di accettare uno slittamento del congresso prendendo tempo per riaprire la discussione con gli scissionisti, Renzi lo ha guardato come si guarda un alieno ed ha fatto un tiepido eppure ineludibile gesto della mano, quasi a dire: ma che vuole questo qui con il suo pathos da meridionale tutto pancia e cuore? No, che cominciassero Bersani a smacchiare il giaguaro ed Emiliano a miscelare il Negroamaro alla loro maniera agreste, aggressiva, terragna. La data del congresso non si tocca, sintetizza Matteo, perchē lui al buonismo degli avversari non ci crede e sostiene invece che prendere tempo significherebbe solo logorarlo ancora, portarlo non solo a doversi curare le ferite (come sta facendo) ma addirittura a procurarsi una tomba. Adesso almeno sarà tutto più chiaro, la direzione del Pd domani fisserà la data delle assise quindi liberi tutti ad organizzare la propria campagna congressuale. Renzi punterà su una maratona tv ( in Rai c'è ancora il suo amico Antonio Campo Dall'Orto e a Mediset ha molti supporter) tenendosi in forma con pedalate in bicicletta e piccoli snack a base di vegetali mentre gli "scissionisti" facciano quello che vogliono. Secondo lui, il partito ē ancora renziano nel midollo. Lo dimostra un episodio solo apparentemente surreale o comico.

A metà poneriggio dopo che nella saletta Sforza- ottanta metri quadrati affittati da Renzi per confortare i suoi con piccoli generi di conforto- era stata recapitata una seconda infornata di tramezzini ( pare che Franceschini, Serracchiani e lo stesso povero Fassino avessero inspiegabilmente fame-non solo di vittoria) una delegata ha cercato di guadagnare l'ingresso della suite con un babà fra le mani trafugato ( pare ) nel sontuoso ristorante dove pranzava l'ex finanziere Giuseppe Ciarrapico con la famiglia. " Voglio portare un dolce a Matteo" si ē giustificata la compagna Marina. Ma il servizio d'ordine del segretario dimissionario é stato inflessibile. Renzi ringrazia ma declina l'avance. Solo acqua minerale per lui. Il babà ( saranno 400 calorie ad occhio) datelo cortesemente pure a Michele Emiliano che sicuramente, considerata la "stazza" non ci rinuncerà. Tanto il governatore deve restare in Puglia fra focacce, panzerotti e " stacchiodde" mentre Matteo deve tornare ( presto) in sella, al partito ed al governo. O no?