Politica
Autonomia, Balboni (FdI): "Il referendum resta, lavoro non complesso per adeguare la legge alle indicazioni della Consulta"
Su Affaritaliani.it parla l'uomo di Meloni esperto di riforme
"Non vedo ostacoli a proseguire il confronto Stato-regioni, ovviamente con le limitazioni e seguendo i criteri stabiliti dalla sentenza"
"Leggendo la sentenza mi pare che più che demolire la legge sull'autonomia la Consulta abbia messo in discussione la riforma del Titolo V della Costituzione imposta dalla sinistra del 2001. L'impianto generale della legge non è messo in discussione dagli specifici e puntuali aggiustamenti decisi dalla Consulta, perfettamente applicabili senza stravolgimenti. Anzi ricordo che c'è un importante passaggio della sentenza in cui scrive che la scelta di fare una legge ordinamentale per disciplinare l'iter dell'autonomia differenziata ai sensi dell'articolo 116 della Costituzione non solo è legittima ma anche utile e opportuna". Lo afferma ad Affaritaliani.it Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato di Fratelli d'Italia, risponde alla domanda su che cosa accadrà ora all'autonomia dopo le motivazioni della Consulta.
"Ciò premesso, non credo che questa sentenza possa ostacolare l'ammissibilità del referendum della legge, perché appunto essa esce indenne nel suo impianto generale dal vaglio della Consulta. Questa ovviamente è solo la mia modesta opinione. Per quanto detto finora non credo sia necessario un lavoro particolarmente complesso per adeguare la legge alle indicazioni della Consulta. Basta recepire i puntuali e chiari punti elencati nella sentenza".
"Per la stessa ragione non vedo ostacoli a proseguire il confronto Stato-regioni, ovviamente con le limitazioni e seguendo i criteri stabiliti dalla sentenza (specifiche funzioni e non materie, adeguata motivazione alla luce del principio di sussidiarietà ecc...). E ovviamente limitatamente alle materie non lep (livelli essenziali delle prestazioni, ndr) in attesa della loro definizione (e anche in questo caso seguendo la via indicata dalla Consulta di un pieno coinvolgimento del Parlamento)", conclude Balboni.
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