Politica

Azzollini ricorre al Riesame al Tribunale contro l'arresto

Sara' depositato in queste ore, presso il Tribunale del Riesame di Bari, il ricorso contro l'arresto (ai domiciliari) del senatore Antonio Azzollini (Ncd), coinvolto nel crac della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie. La richiesta per l'arresto del parlamentare e' stata inoltrata il 10 giugno scorso al Senato dal gip del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, e da martedi' e' partito l'iter presso la giunta delle Immunita', che dovra' esprimere la sua proposta da sottoporre al voto dell'Aula. Il ricorso al Tribunale della Liberta', preparato dall'avvocato Felice Petruzzella, contesta punto per punto le accuse contenute nell'ordinanza di custodia cautelare notificata anche ad Azzollini ma non eseguita. In particolare si smentisce il ruolo di "gestore di fatto" della Casa Divina Provvidenza attribuito dai magistrati al senatore molfettese e il suo ruolo al vertice dell'associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta.

Negati anche i presunti interventi del senatore per fare assumere nuovo personale all'interno della struttura, aggravando cosi' il dissesto dell'ente che ad oggi ha accumulato mezzo miliardo di euro di debiti. Anche nel ricorso giudiziario, cosi' come nell'audizione tenuta davanti alla giunta delle Immunita' questo pomeriggio, Azzollini ha contestato la presunta concussione nei confronti delle suore, culminata nella frase: "Da oggi in poi comando io, se no, vi piscio in bocca". Sconfessato anche il suo ruolo nell'approvazione dell'emendamento del 2013 alla Legge di Stabilita', che avrebbe consentito di sospendere il pagamento di oneri contributivi e previdenziali dovuti dalla Casa Divina Provvidenza, alla quale e' stata estesa una norma studiata per le zone (tra cui Foggia, dove si trova uno degli ospedali dell'ente) colpite dal terremoto del 2002. La responsabilita' di Azzollini, secondo i magistrati tranesi, sarebbe legata al suo ruolo di presidente della commissione Bilancio del Senato. Se il Tribunale del riesame revochera' la richiesta di arresto, accogliendo l'appello del senatore Azzollini, e' chiaro che "la Giunta si fermera'". Lo ha spiegato il presidente, Dario Stefano, a proposito dell'annunciato ricorso di Azzollini. La Giunta di Palazzo Madama "non e' tenuta ad aspettare la decisione, e' un organismo istruttorio che puo' operare in attesa di quella data", visto che poi la parola passa all'Aula del Senato.