Politica

I ballottaggi visti dal Centrodestra. Fi isola la Lega con Parisi

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Ma Salvini punta sui 5 Stelle. Inisght

Ci siamo. Sono 126 i comuni di Regioni a statuto ordinario, del Friuli-Venezia Giulia, della Sicilia e della Sardegna, dove si tiene il turno di ballottaggio per l'elezione dei sindaci. Sono chiamati alle urne in totale 8.610.142 elettori, di cui 4.805.703 maschi e 4.524.439 femmine, in 10.130 sezioni elettorali. Ovviamente le sfide principali sono quelle delle grandi città. Affaritaliani.it pubblica gli ultimissimi sentiment che si respirano nelle sedi dei principali partiti e nei comitati elettorali dei candidati a sindaco.

LA CHIAVE POLITICA DEI BALLOTTAGGI PER IL CENTRODESTRA

Tra le grandi città è evidente che la sfida più importante per il Centrodestra è quella di Milano. A detta di molti la coalizione attorno a Stefano Parisi, dalla Lega a Fratelli d'Italia da Forza Italia fino ai centristi di Area Popolare di Maurizio Lupi, dovrebbe essere il laboratorio per le prossime elezioni politiche. Il 5 giugno gli azzurri nei voti di lista hanno quasi doppiato il Carroccio (nonostante le previsioni ottimistiche in Via Bellerio) e questo dato, in caso di successo di Parisi, sarà determinante anche per la scelta del candidato a Palazzo Chigi. Una sconfitta all'ombra della Madonnina fermerebbe il processo di aggregazione del Centrodestra e rilancerebbe le tensioni tra Forza Italia e il duo Salvini-Meloni, soprattutto con Berlusconi fuori dalla scena politica almeno per qualche settimana. Bologna è quasi una sfida impossibile per la Lega, ma un risultato vicino o superiore al 45% di Lucia Borgonzoni sarebbe già una vittoria per il Carroccio. Pochissime speranze a Napoli per l'azzurro Gianni Lettieri. Decisive per la Lega e per tutte il Centrodestra anche le altre partite al Nord: da Varese a Novara, da Trieste a Savona. Infine in Via Bellerio guardano con attenzione al caso di Torino, anche se la ballottaggio non c'è un esponente di Centrodestra. Più la grillina Chiara Appendino si avvicina al 50% (o addirittura batte Piero Fassino) e più l'intesa sottobanco e mai ufficializzata con il M5S ha funzionato.