Politica

Balneari, arriva l'ultimatum sulle concessioni dall'Ue: "Entro due mesi"

a cura di Redazione

Nel caso di mancato adeguamento alle norme europee si aprirà la procedura d'infrazione. Ma Salvini non ci sta: "Noi vogliamo garantire continuità ai balneari"

Dall'opposizione le parole sono altrettanto forti. "La Commissione Ue ha suonato la campanella dell’ultimo giro sulla vicenda dei balneari italiani che si trascina da quasi 15 anni: o il governo decide di mettere a fare le concessioni, valutando la valorizzazione degli investimenti fatti nel tempo, oppure la Commissione farà ricorso alla Corte di Giustizia del Lussemburgo e, a quel punto, si aprirà la procedura d’infrazione, si suppone abbastanza onerosa per i contribuenti italiani", ha dichiarto Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione. "La presidente Meloni ha una spina in maggioranza: è quella di Matteo Salvini, contrario alla Bolkenstein e dunque alla messa a gara delle concessioni. Salvo, è ovvio, invocare più solidarietà dall’Europa in materia di immigrazione. Niente di diverso, insomma, da Orban".

Anche il M5s commenta, mettendo in guardia sui rischi: “I pasticci dell’attuale governo in tema di concorrenza sono ormai tristemente noti a tutti. Però ora l’Ue fa sul serio: il circo assurdo messo in piedi da Giorgia Meloni e dai suoi alleati sugli stabilimenti balneari va fermato subito, perché rischia di portare all’Italia un bel deferimento alla Corte di Giustizia Ue. Quello che sfugge ai partiti di 'destracentro' è che il vicolo cieco in cui si sono cacciati non tutela affatto gli attuali imprenditori del settore, ma li danneggia. L’assenza di un percorso normativo chiaro blocca gli investimenti e crea incertezza, quest’ultima acuita dalla totale assenza di soluzioni da parte dell’esecutivo. Le dichiarazioni odierne di Salvini fanno cadere le braccia, perché le imprese virtuose si proteggono dalle grandi multinazionali proprio con le tutele inserite nel Ddl Concorrenza dello scorso giugno. Provvedimento che, non va dimenticato, Forza Italia e Lega votarono convintamente", così in una nota i deputati M5s della commissione Attività Produttive.